Regia di Ritesh Batra vedi scheda film
Nelle principali città dell’India, tra le più popolose e complicate al mondo, c’è un infallibile sistema di smistamento dei lunchbox (volgarmente: “schiscette”) che nemmeno ingegneri o fisici nucleari riescono a spiegarsi del tutto, e non si tratta di una battuta. Ottimo spunto per una storia “d’amore” culinaria. Irrfan Khan è un impiegato modello costretto alla pensione. Essendo solo, per svariati motivi, la prende ancora peggio; a farne le spese l’ossequioso sostituto, che dovrebbe ricevere istruzioni e consegne, anche se… Il Nostro si rifà mangiando. Da qualche giorno, infatti, gli viene recapitata una schiscetta con formidabili manicaretti, e qualche bigliettino romantico. In verità si tratta di un errore: nonostante l’ingranaggio delle consegne sia (appunto) a prova di bomba, il destino ci mette lo zampino. Lo spettatore conosce da subito i motivi dello scambio di persona, giacché la vicenda della signora cucinante (Nimrat Kaur) scorre parallela a quella dell’impiegato, e finché le due esistenze non si incontrano, Lunchbox di Ritesh Batra viaggia su binari di una delicatezza assoluta, grazie soprattutto alla bravura dei protagonisti e a una sceneggiatura ricca di momenti felici (in particolare i confronti con il “sottoposto”, alla fine meno supino del previsto). Poi, svelato l’inghippo amoroso, il film prende pieghe più risapute, anche un po’ stucchevoli. Resta comunque molto adatto per rassegne e cineforum.
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