Regia di Richard Marquand vedi scheda film
Godibile dal punto di vista dell'intrattenimento, sospendendo il giudizio sui contenuti, che appartengono più al genere avventuroso fantasy che non certamente alla fantascienza, che è un'altra cosa
Recensisco solo il terzo episodio della saga originale di Guerre Stellari perché credo non valga la pena dedicarsi a tutti e tre, non essendo un appassionato sfegatato delle produzioni Lucas & Company, preferisco riservare le mie energie per altro. Credo che l’autore abbia avuto un incredibile successo con il primo film della trilogia, che non si aspettava neppure lui così accentuato, una specie di contagio ipnotico generazionale e mondiale. Meglio di qualsiasi alchimista del passato ha creato il prodotto giusto al momento giusto, il resto lo hanno fatto gli esperti di marketing, merchandising, spin doctors cinematografici, ecc..
Concordo abbastanza coi molti critici (per altro una esigua minoranza sociale, prevalentemente intellettuali), che giustamente si sono lamentati che la saga di Lucas ha stroncato il cinema di fantascienza, precedentemente molto più impegnato e di qualità, per sostituirlo con un cinema stile videogames e spettacolaristico per adolescenti ed eterni bambini con desideri ludici da supereroi, creando una saga misticheggiante che abbozza per captatio benevolentiae a qualche moralistica guida spirituale con accenni culturali di modesta caratura, per coprire i suoi opportunistici intenti puramente commerciali e propagandistici. Se lo si fosse fin da subito considerata un'operazione da inserirsi nel genere fantasy, cioè semplicemente un’avventura fantasy, ci sarebbero state meno reazioni avverse tra gli intellettuali e coloro che hanno senso di responsabilità e consapevolezza delle ripercussioni, ed avrebbe arrecato meno danni con il suo esponenziale e contagioso effetto emulativo e di eccessivo alleggerimento del genere fantascientifico. Certo è che da allora, per cause non solo imputabili a Lucas, si è assistito ad uno scadimento qualitativo dei film del genere e della cultura (non solo cinematografica ma soprattutto televisiva) in generale e l'homo sapiens sapiens si sta sempre più orientando verso la sua involuzione in homo videns demens. Perdonandomi questa lunga premessa, che reputavo necessaria, posso solo dire che il terzo film è abbastanza godibile da punto di vista dell’intrattenimento e del divertimento, se lo intende per quello che è: narrativa fantasy e cazzeggio fantascientifico. Occorre pertanto considerarlo un giocattolone per bambini, anche cresciuti, sorvolando sulla miriade di incongruenze, approssimazioni, leggerezze e superficialità, sia nella trama che nella sceneggiatura, e limitarsi ad apprezzare le battute e trovate sceniche che per l’epoca erano indubbiamente di notevole caratura. Il primo è sicuramente il migliore, il secondo il peggiore, il terzo della saga è una via di mezzo. Ovviamente Lucas dopo il successo della trilogia originaria che era ormai conclusa come narrazione, volendo continuare a far soldi per i suoi investitori e per se stesso non poteva che creare una nuova trilogia che fosse un prequel, di cui sinceramente, dal punto di vista dell’apporto puramente intellettuale, poteva farne a meno. Se per gli anni 70 ed 80 poteva essere ampiamente giustificato per la superficialità della narrazione della prima trilogia, dopo 30 anni lo è molto meno per la seconda che ha partorito, ed emerge in modo conclamato lo scopo puramente commerciale dell’intera operazione, quella che si suol definire, ricorrendo ad un abusato luogo comune, “un’americanata”, che non va osteggiata o disprezzata come fanno alcuni, ma valutata per quello che è, la riproposizione di un contenitore con molti ingredienti, tecnologicamente aggiornati, qualcuno dei quali sicuramente incontrerà il favore del pubblico, ma senza alcun valore aggiunto intellettuale ma solo tecnologico, negli effetti speciali e nelle scenografie ed ambientazioni policromatiche di straordinario fascino. I fans sfegatati si sentiranno offesi da queste mie note di commento, ma se ci si dedica ad una saga cinematografica come si si cercasse una verità metafisica, una religione, una profezia o escatologia cui aderire, allora ci sono dei problemi psichici e culturali irrisolti che andrebbero affrontati e non parcheggiati.
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