Michael Caine eredita dal padre, generale delle SS, una fortuna sottratta illegalmente al Führer. L'eredità è però accompagnata dalla clausola di destinarla, in parte, alle numerose vittime del nazismo. Ma il malloppo fa gola anche a un gruppo di nostalgici e ad alcune spie. Caine si trova così coinvolto in un intrigo terribile e sanguinoso. Film di spionaggio tradizionale da un romanzo di Robert Ludlum.
Tiepida spy-story che si basa su un soggetto la cui fragilità si ripercuote inevitabilmente sulla sceneggiatura. Si lascia guardare ma non merita sicuramente un posto di rilievo nel genere.
ormai è consolidata la mia incompatibilità coi critici di film tv. Questo è un gran film e - a differenza della maggior parte delle storie di spionaggio - drammaticissimo. Michael Caine superlativo, la sua faccia nel finale rimarrà sempre nella memoria. Questo è cinema, non i tediosi esercizi pseudoculturali per masturbazioni intellettuali.
Si diceva che Frankenheimer fosse all'epoca un regista in crisi autoriale, con quel suo ventennio di film "sbagliati" (da "Profezia" in poi fino al rientro del plauso della critica con "Ronin"). Invece quel ventennio conteneva film valutati troppo in fretta e approssimativamente, escludendo forse l'indifendibile "L'anno del Terrore" (che comunque vanta qualche fan illustre). Mi piacquero tutti… leggi tutto
Dall'accoppiata Frankenheimer - Caine mi aspettavo sicuramente di più, a maggior ragione se la storia si basa su un soggetto di Ludlum. Mi tocca però stroncare questa pellicola, non perché manchino dei punti di forza, ma perché a mio avviso quelli deboli sono più numerosi. Tra questi l'idea stessa di base, troppo contorta per essere anche minimamente… leggi tutto
Dall'accoppiata Frankenheimer - Caine mi aspettavo sicuramente di più, a maggior ragione se la storia si basa su un soggetto di Ludlum. Mi tocca però stroncare questa pellicola, non perché manchino dei punti di forza, ma perché a mio avviso quelli deboli sono più numerosi. Tra questi l'idea stessa di base, troppo contorta per essere anche minimamente…
Si diceva che Frankenheimer fosse all'epoca un regista in crisi autoriale, con quel suo ventennio di film "sbagliati" (da "Profezia" in poi fino al rientro del plauso della critica con "Ronin"). Invece quel ventennio conteneva film valutati troppo in fretta e approssimativamente, escludendo forse l'indifendibile "L'anno del Terrore" (che comunque vanta qualche fan illustre). Mi piacquero tutti…
Non sto' a farmi troppi perche' su alcune cose irrisolte della trama.A me basta un grande Caine (come sempre un'icona)e sulla suspence,accompagnata a colpi di scena ben assestati mentre procede la vicenda.Non perdo tempo a dirvi che quando una spy story come questa mi allieta, il mio amore con il cinema e' sempre piu' cementato .....e onore al grande Frankenheimer.
Godibile film di spionaggio tratto da un romanzo di Robert Ludlum e diretto con
la solita peripezia dall'indimenticato Frankenheimer.In alcuni frangenti la
storia si aggroviglia un poco e cala leggermente l'interesse per la vicenda ma
le scene d'azione sono professionalmente ben girate e comunque c'è un Michael
Caine che,da solo,vale la visione.Buono anche il resto del cast.
Durante e dopo il film nascono tanti, troppi perchè, oltre il lecito. Se una certa quantità è da mettere in conto, qui si supera la soglia di tolleranza, anche se la sceneggiatura, quatta quatta, alla fine sembra voler far credere allo spettatore che tutto torni e la confusione fin lì generata si dipani come per miracolo. Probabilmente anche Frankenheimer non c'ha capito niente e ha…
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Commenti (2) vedi tutti
Tiepida spy-story che si basa su un soggetto la cui fragilità si ripercuote inevitabilmente sulla sceneggiatura. Si lascia guardare ma non merita sicuramente un posto di rilievo nel genere.
leggi la recensione completa di alfatocoferoloormai è consolidata la mia incompatibilità coi critici di film tv. Questo è un gran film e - a differenza della maggior parte delle storie di spionaggio - drammaticissimo. Michael Caine superlativo, la sua faccia nel finale rimarrà sempre nella memoria. Questo è cinema, non i tediosi esercizi pseudoculturali per masturbazioni intellettuali.
commento di gherrit