Regia di Roberto Minervini vedi scheda film
Già il titolo (Ferma il tuo cuore agitato), comunica uno scombussolamento interiore potente, e a stento in grado di essere dominato e posto sotto controllo.
L'affanno è quello che prova la giovane contadina Sara, non tanto relativamente alle pesanti mansioni a cui è addetta nell'ambito della gestione familiare di una fattoria texana che la sua famiglia porta avanti allevando ovini, quanto per la difficoltà di aprirsi al mondo, condividendo esperienza nuove, tra cui un sentimento di attrazione verso un giovane cowboy da rodeo, conosciuto in occasione di una fiera.
Sara, ancora in età adolescente, per quanto responsabilizzata come un'adulta coscienziosa e scrupolosa, appartiene ad una famiglia che segue rigorosamente i dettami della Bibbia, e pertanto si trova esposta ad una scelta difficile a cui non vorrebbe fare ricorso: allontanarsi da una famiglia che ama, nonostante la severità delle regole di vita che la governano, per inseguire il sogno di un amore che è puro, nonostante ai suoi occhi appaia proibito e peccaminoso, portatore di sciagure e disgrazie.
Minervini, italiano doc. che ha colto più di un nativo la profonda natura yanchee di un'America afflitta da dubbi e ripensamenti, gira seguendo il suo stile magico che ibrida il documentario con un canovaccio di sceneggiatura in grado di lasciare molta libertà ai suoi non-attori di rendere reale il contesto nel quale si muovono, contribuendo in tal modo a conferire una autenticità sbalordente alla pellicola luminosa ed appassionante.
Un film che tuttavia non fa nulla di malizioso per farsi apprezzare e condividere all'interno delle sue atmosfere genuinamente country che rifuggono facili luoghi comuni ormai usurati o comunque qui assolutamente fuori luogo, così come fuorvianti strumentalismi di maniera, per restituirci la genuinità di un mondo che desidera tornare alle proprie origini, ma ad un certo punto pare dimenticarsi che la vita prevede anche slanci e aneliti di passione che possono costituire pure essi l'espressione pura di un sentimento non necessariamente deviato o corrotto dalle malizie di una modernità bandita dai dettami a cui la famiglia della protagonista si ispira.
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