In quattro diverse regioni della Cina, alcuni personaggi combattono le proprie battaglie personali. Nello specifico assistiamo alle seguenti vicende: un operaio che si scontra con il capo villaggio e il direttore dell'azienda, colpevoli secondo lui di essersi intascati gran parte dei soldi destinati al mantenimento dei poveri lavoratori; un giovane uomo che in accordo con gli altri due fratelli, cerca di mantenere la famiglia con metodi non proprio convenzionali; una receptionist di un centro estetico che se la dovrà vedere con due clienti alquanto insistenti; un ragazzo che, dopo aver accidentalmente ferito un suo collega di lavoro, cerca fortuna altrove.
Questi sono in sostanza i segmenti (eccessivo chiamarli episodi) che compongono "Il tocco del peccato", opera che già dai primi minuti appare interessante e, a modo suo, documentaristica, soprattutto per la forza e il rigore con cui Jia Zhangke analizza e racconta la società cinese. Senza mai edulcorare troppo il quadro visivo, l'autore racconta le storie di questi quattro individui che, muovendosi sotto il grigiore di un cielo plumbeo e carico di pioggia, tentano di cambiare le sorti del proprio destino beffardo, lottando contro una realtà dove il più potente schiaccia inesorabilmente il più povero; ognuno di essi è difatti spinto da esigenze nate da un forte trauma esterno che, come spesso succede nella vita, costringe chi lo subisce ad una lenta ma inesorabile trasformazione, purtroppo non sempre affrontata nella giusta maniera. Il denaro, il mantenimento personale e collettivo, il rispetto dei ruoli, e la ricerca di una tangibile ma, al tempo stesso, inafferrabile spiritualità sono alla base di questa pellicola che, molto intelligentemente, vive di contrasti tra moderno e antico( i grattacieli, asettici e moderni, che si stagliano in mezzo alla raffinatezza e all'eleganza dei templi buddisti), tra ricchezza e povertà, tra amore e violenza( quest'ultima sempre improvvisa e inesorabile), il tutto racchiuso all'interno di uno stile registico quadrato, sobrio, e puntuale. Vale la pena, quindi, dare un'occhiata a questo "Il tocco del peccato", più che un film un vero e proprio spaccato realistico della Cina, terra così lontana da ma, al tempo stesso, sempre più vicina.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta