Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film
Bel film, attori formidabili. Michael Keaton quasi da Oscar.
Se si fosse approfondito il tema dell'amore, come peraltro ci si aspettava, visto che il film è tratto da un adattamento teatrale di Raymond Carver dal titolo "Di cosa parliamo quando parliamo d'amore", sicuramente l'opera cinematografica avrebbe acquisito più qualità e i 4 Oscar vinti li avrebbe sigillati forse in maniera più ortodossa. Ma qui sembra che il tema non sia l'amore ma il combattimento con il proprio ego. Non va bene quando il pastore pasce se stesso. "Birdman" è una celebre trilogia cinematografica di cui Riggan Thomson (Michael Keaton) è stato il più acclamato interprete divenendo lui stesso una stella nel firmamento hollywoodiano. Ricco e famoso ora deve fare i conti con la propria storia in via di spegnimento. Il teatro è la migliore occasione per riscattarsi e dimostrare al mondo che il talento esiste ed è una cosa seria. Le intenzioni ci sono tutte e sono anche buone ma il suo cervello è ossessionato dal suo (anti) eroe che, come Satana, lo vuole consegnare all'immortalità e all'onnipotenza mediante la subdola magia della mente. Diventa una lotta senza esclusioni di colpi di scena, Riggan vuole sottrarsi al potere maligno del supereroe Birdman e vuole ricostruire la sua vita, con una fama di bravo attore, ma, nello stesso tempo, vuole recuperare la sua famiglia, da tempo straziata dalle sue mancanze. Ma succede che l'essere ignoranti nel prevedere le cose finisce per diventare il miglior veicolo verso la celebrità. Finchè c'è vita c'è speranza direbbe qualcuno, e la speranza è la vera protagonista di questa follia annunciata sin dalla prima scena. Il cast è perfetto, bravissimi davvero gli attori, senza macchia ne rughe (si vedono solo quelle di Michael Keaton sul suo viso), veri pilastri di tutto il film. Fotografia eccellente.
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