Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film
Un attore di cinema decide di dimostrare al mondo e se stesso di saper recitare, portando un suo adattamento di un vecchio canovaccio a Broadway. Cinema puro e auto-riflettente, una gioia per gli occhi.
Film concepito per far sbrodolare i cinefili e va detto che, in tal senso, raggiunge decisamente lo scopo. Birdman è autoreferenziale su più livelli, lo è perché è il cinema che parla di se stesso attraverso un continuo gioco di citazioni, rimandi e richiami diretti ad attori più o meno famosi. Lo è perché è Michael Keaton a parlare di se stesso, incarnando i panni di un attore che come lui - sebbene in proporzioni diverse - ha goduto di successo e fama grazie a un supereroe del quale dopo un po' ha rifiutato di vestire i panni per l'ennesimo sequel. Lo è - infine - perché Iñárritu si autocelebra, confermando attraverso un esercizio quasi retorico, di meritare il suo posto nel gotha hollywoodiano. Birdman è esteticamente perfetto, lo sono gli attori, lo è la colonna sonora originale, lo sono i dialoghi mai banali, lo è la fotografia, la sceneggiatura e il montaggio. Da vedere, indiscutibilmente.
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