Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film
Solo un attore come Micheal Keaton, indimenticabile Batman dei due lungometraggi di Tim Burton (1989 e 1992), poteva impersonare un attore in crisi che, in passato, era noto per aver impersonato un supereroe al cinema. Il suo sdoppiamento di personalità, la sua voce da Birdman e la scena del volo sulla città sono solo poche tessere dell'ottimo mosaico messo su dal regista. Circondato da un cast supereroico notevole (Emma Stone dei due sottovalutati "AMAZING SPIDER-MAN" con Andrew Garfield, Edward Norton del modesto "L'INCREDIBILE HULK" e Naomi Watts, ex-Jet Girl del dimenticato cine-fumetto anni'90 "TANK GIRL" con Lori Petty), girato in piano sequenza dentro e fuori un teatro di Broadway, dove si prova un dramma anni'50, Micheal Keaton si dimostra più vivo e vegeto che mai, perché il film è una commedia nerissima che, a tratti, sembra la biografia dell'ìnterprete principale. Che gioia, è tornato il Batman degli anni'90, facendo l'analisi della sua vita in questi ultimi vent'anni. La pellicola è come una parafrasi del discorso su Superman di David Carradine nel film "KILL BILL" di Quentin Tarantino, perché se Clark Kent è il modo in cui Superman, un alieno buono, vede la razza umana, Birdman è il modo in cui Riggan Thomson, anzi Micheal Keaton, vede la razza umana...cioè dall'alto in basso! Dimostrazione che il miglior film sui supereroi è quello che non è tratto da un fumetto, ma da un soggetto cinematografico...Bellissimo!
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