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Birdman

Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film

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La recensione su Birdman

di leporello
9 stelle

Inutile sprecare troppo tempo e troppo righe a tessere le lodi di questo film, già lodato a sufficienza (e certamente meglio di come farei io) dagli amici di FilmTV (quasi tutti). Mi mancano ancora un paio di tessere per poter tifare con cognizione di causa all’ormai imminente  aggiudicazione dell’Oscar 2015 (non farò in tempo, purtroppo...), ma so già che tifare per Birdman non sarà sbagliato.
Un unico piano sequenza non è una novità assoluta (c’è ancora spazio per le “novità assolute” dopo 130 anni di cinema in una civiltà decadente come la nostra? Ce lo fai un post apposito tra le newsletter, database?), ma nel quartiere di Broadway dove per due ore cammina, sale/scende, entra/esce, segue/anticipa la camera guidata da Iñarritu, si inscena non soltanto un piccolo psico-dramma di un attore datato ed in crisi personale ed artistica sulle soglie del delirio psicotico, ma anche una critica ferocemente divertita verso ogni cosa che sia “spettacolo” (cosa, meglio di Broadway, può rimandare al concetto di “spettacolo”?), e ancor più verso coloro che ne sono gli artefici: gli attori in-primis, ma anche i produttori, i critici, il pubblico, financo alle maestranze, magari distratte e conniventi, che lasciano allentati i dadi dei riflettori di scena o che non si curano a sufficienza nel controllare efficacemente le uscite di sicurezza.
E un’osservazione, leggera e profonda insieme, del rapporto uomo/donna, maturità/adolescenza, appagamento/ricerca, tutti spinti da un leggero vento di tamburi (sono sicuro che il batterista/artista di strada cui allungano qualche spicciolo sia lo stesso alter-ego di Iñarritu  debitamente mimetizzato...) che porta in quota un protagonismo criticato quanto innocente, libero e prigioniero insieme, una ricerca della “felicità” tout court che rimane casomai inspiegata, affidata alla libera, aperta e benevolente interpretazione di uno spettatore che non potrà non finire per domandarsi se “Birdman”, in buona sostanza, sia davvero in grado di volare.

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