Regia di Diego Quemada-Diez vedi scheda film
Un film documento, senza tanti fronzoli, frasi fatte, becere retoriche... uno, due, tre e piu' cazzotti in pancia, senza pieta', per uno spettatore (noi, io occidentali/e del nord del pianeta) seduti su', piu' o meno comode seggiole di cinema, oppure stravaccati o composti su divani e sedie di casa nostra.
Una bellissima pellicola che mostra paesaggi mozzafiato, che definirli dipinti e' troppo poco, miracoli della natura, autentici posti da tuffo al cuore, dove pero', il caldo e l'umidita' non perdonano ed i protagonisti, tre ragazzini, che scappano da Ciitta' del Guatemala, dove sono nati e cresciuti in fretta e furia, lo sanno bene perche' l'unica fonte di refrigerio e' l'aria che accarezza questi visi quando saltano su treni diretti verso il benedetto/maledetto nord del mondo, in questo caso gli States...
A loro, ad un certo punto del viaggio, si unisce un indiano tzetzal... e per il quartetto inizia un'odissea dai risvolti drammatici, ma allo stesso tempo d' esempio al mondo intero per solidarieta', fratellanza, amicizia... e' facile essere amici al bar o buoni vicini di casa, anche se noi stiamo rendendo difficile anche questo. Ad un certo momento del film mi sono sentito coinvolto nella paura e incertezza che si impossessa dei protagonisti, ho pensato che non puo' andare sempre male e piu' i minuti passano e piu mi sono sentito in colpa per queste vite disgraziate, neanche abbandonate a se stesse, che questo, basterebbe e avanzerebbe, ma in balia di cieca, ignorante e ottusa violenza di altri uomini incontrati nel viaggio-odissea, in alcuni attimi viene da sperare che avvenga una sorta di miracolo o comunque qualcosa del genere... Perche' non esiste per nessun motivo che negli anni duemila, vi sia ancora tanta sfortuna, ma soprattuto cattiveria, ignoranza, menefreghismo, indifferenza verso chi sta' peggio di noi, come se questo fosse una colpa.
Una sorpresa, che mi ha lasciato l'amaro in bocca, ma tanta stima e rispetto per tuuti gli eroi del mondo, che ogni giorno, rischiano la vita per sopravvivere e non soccombere alle ingiustizie...
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