Regia di Diego Quemada-Diez vedi scheda film
In un periodo in cui costituisce tragica attualità nel nostro Paese il viaggio dei migranti africani diretti in Italia, che attraversano il deserto per poi imbarcarsi sulle "carrette del mare" che affondano al largo di Lampedusa, "La gabbia dorata" ci racconta la versione americana di questo viaggio, dall'America Centrale verso gli Stati Uniti, altrettanto carica di tragedia e sofferenza umana. Il regista Diego Quemada-Diez racconta la storia di quattro adolescenti, in viaggio dal Guatemala attraverso il Messico per raggiungere il "Norte", gli Stati Uniti. Sara (che si finge maschio), Juan e Samuel incontrano all'inizio del loro percorso l'indio Chauk, che non parla nemmeno lo spagnolo, e che li seguirà nel loro viaggio, nonostante l'inimicizia iniziale da parte di di Juan. Durante il viaggio, muovendosi soprattutto sui tetti dei vagoni di treni merci che attraversano paesaggi di straordinaria bellezza, gli adolescenti dovranno affrontare la dura realtà di una violenza e di una sopraffazione che si accaniscono sempre contro i più deboli. Di Juan il film racconta il percorso di crescita personale che si dipana durante il viaggio, da bulletto sbruffone fino a mostrarsi capace di grande solidarietà e sacrificio nei confronti di Chauk che inizialmente detestava. Purtroppo la meta si rivelerà irraggiungibile per alcuni dei protagonisti, e anche chi arriverà a destinazione non troverà nel nuovo Paese una vita che meriti il prezzo pagato per ottenerla. L'opera prima di Quemada-Diez è insieme un intenso "road movie", un'opera di denuncia politico-sociale ed un film di formazione.
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