Regia di Bobcat Goldthwait vedi scheda film
Robert Francis Goldthwait, per gli amici "Bobcat", si è fatto notare, nel 2011, con l'indipendente, strepitoso, "God Bless America", un caustico, fenomenale ritratto dell'America di oggi, un "Natural Born Killers" enormemente superiore al sopravvalutato film di Oliver Stone. Qui, invece, cambia totalmente registro e fa almeno tre passi indietro. Si dedica al genere "found footage", riduce all'osso regia e (purtroppo) anche idee, e realizza questo film horror, sui generis, spendendo probabilmente più in hamburger che in attori e/o materiali tecnici. L'idea base è quella di omaggiare Patterson e Grimlin, due tizi che nel 1967 girarono il celebre filmato del "Bigfoot" americano, proprio a Willow Creek, nella spettacolare foresta di Trinity, nel nord est della California. Ovviamente il viaggio nei luoghi ameni della capitale del "Bigfoot", lo fanno una coppia di fidanzati, decisi ad arrivare nei luoghi dell'avvistamento. Il film dura circa ottanta minuti, e per i primi cinquanta si assiste a un simpatico documentario sui luoghi, reali, che circondano Willow Creek, con i due che, tra una bacio e l'altro, intervistano personaggi locali o si gingillano con la tipica telecamera a mano. Ovviamente la spengono nei momenti più opportuni, poco prima di copulare. Peccato, il film ne avrebbe guadagnato. Sta di fatto che, se avete resistito così tanto, verrete ripagati da una discreta mezz'ora finale, piuttosto adrenalinica anche se già vista decine di volte. Gli attori-fidanzatini sono bravi e credibili, cosa importante per questo genere di film, ma si stenta a credere che sia lo stesso "Bobcat" di "God Bless America". Lo prendo come un tributo al "Bigfoot" e a quello che rappresenta per l'America, non certo per un film fatto e finito. Questo non è Cinema, nella maniera più assoluta. E' una specie di puntatona di "Real Time TV", di cui non vi dico come si conclude. Tiè.
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