Regia di Amat Escalante vedi scheda film
Un Messico di periferia ci porta al terzo film di Escalante....e come sempre un mezzo pugno nello stomaco.
Siamo in piena periferia,dove c'e' il nulla assoluto se non vite che si aggrappano al giro della droga,tra militari violenti e la sopravvivenza di giovani ,uno in particolare (Heli) dove vive in una piccola casa che divide con la giovane moglie,il figlio piccolo,la sorellina e il padre anziano.Vivono in spazi minuscoli,tutti appiccicati,poi e' costretto a scappare inseguito dai militari che gli cercano la droga che ha nascosto e poi distrutto.Heli viene scoperto e picchiato con una violenza insopportabile,devo ammettere che e' insolito vedere sullo schermo torture cosi violente,si arriva addirittura a bruciare le parti intime ,dove la telecamera non ci nasconde nulla.I dialoghi sono scarni,ma le immagini ci dicono gia' tutto,e' un cinema del prendere o lasciare,e io prendo decisamente,anche perche' ultimamente mi sono davvero stufato di vedere quelle innumerevoli commediole di una noia mortale ,piene del nulla piu' assoluto.Ogni tanto film come questo vanno visti,peraltro premiato al Festival Di Cannes ,dove Escalante ha ricevuto la Palma della miglior regia.Non perdetelo....sempre se riusciate a reperirlo....visto il lingua originale.Voto 7/8.
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