A Guanajuato, dove la maggior parte della popolazione lavora per il cartello della droga o per un impianto di assemblaggio di automobili, la appena dodicenne Estela si innamora perdutamente di un giovane cadetto, che desidera scappare con lei e sposarla. Nel tentativo di realizzare questo sogno, Estela si ritroverà a confrontarsi con la violenza e la corruzione che affliggono l'intera area.
Approfondimento
HELI: LA DRAMMATICA VIOLENZA DEL MESSICO
Heli, terzo lungometraggio diretto dal messicano Amat Escalante dopo Sangre e Los Bastardos, apre ancora una volta uno squarcio sulla società messicana contemporanea. Se in Sangre mostrava gli effetti negativi della globalizzazione e dello spirito americano in Messico e in Los Bastardos raccontava di due messicani che viaggiano illegalmente negli States, in Heli Escalante ritrae la vita di Guanajuato, la cittadina a cinque ore di macchina da Città del Messico in cui il regista è cresciuto e dove la General Motors ha implementato una fabbrica di automobili stravolgendo il paesaggio circostante e le abitudini della popolazione locale. Da sempre territorio dei narcotrafficanti, la Guanajuato di Heli fa da sfondo a una storia in cui Escalante, più che ai fatti e agli eventi, si interessa alla dimensione psicologica dei personaggi - interpretati quasi tutti da attori esordienti, ad eccezione di Juan Edoardo Palacios - costretti a vivere in un clima di costante paura e a essere testimoni di violenze estreme (molto vicine a quelle che i mass media raccontano quotidianamente: omicidi, decapitazioni e/o impiccagioni, maturati nell'ambiente del traffico di droga), nonostante la forte religiosità che caratterizza tutto il Messico.
I BAMBINI, VITTIME E CARNEFICI
Heli è il primo film che Amat Escalante gira in digitale, usato per restituire l'effetto documentario e per la facilità con cui permette di riprendere scene d'azione che avrebbero richiesto complessi movimenti di macchina. Al suo interno presenta una sequenza di tortura insopportabile ed esplicita, i cui responsabili sono dei bambini. Più che impressionare o provocare, la scena è stata voluta dal regista per rappresentare una realtà quasi ignorata dai suoi connazionali, quella dei bambini costretti dalle bande ad eseguire dietro compenso lavori terribili per conto degli adulti. Il titolo stesso del film, inoltre, fa riferimento al nome di un ragazzo di dieci anni rimasto vittima di una sparatoria tra la sua banda e le forze di polizia, la cui storia letta in un breve articolo di giornale è rimasta impressa nella mente di Escalante.
Nel profondo Messico si può morire con irrisoria facilità. Perchè si è stritolati da meccanismi criminali che impunemente impongono le loro regole. O perchè ci si trova dall'altra parte della storia. Quella in cui si vuole solo vivere crescendo. Escalante non fa sconti nell'esposizione cruda della violenza. E della tacita morte dell'innocenza. Cupo
Rituale cinematografico doveroso e forse un pò scontato, nella vicenda esemplare di una prigionia sociale ed economica a cielo aperto in cui i confini circondariali sembrano grandi quanto quelli di uno Stato e le forme di oppressione di una nuova classe sotto-proletaria che abita baracche fatiscenti in mezzo al nulla non ci dicono niente di nuovo.
Siamo in piena periferia,dove c'e' il nulla assoluto se non vite che si aggrappano al giro della droga,tra militari violenti e la sopravvivenza di giovani ,uno in particolare (Heli) dove vive in una piccola casa che divide con la giovane moglie,il figlio piccolo,la sorellina e il padre anziano.Vivono in spazi minuscoli,tutti appiccicati,poi e' costretto a scappare inseguito dai militari che… leggi tutto
Quando il fidanzato della giovane sorellina nasconde dei pacchetti di cocaina sottratti ad un cartello messicano in casa sua, il giovane Heli decide di liberarsene gettandoli nel deserto dello sperduto villaggio messicano in cui vive insieme alla moglie ed al figlio ancora piccolo. La vendetta dei trafficanti sarà terribile e rischia di schiantare la sua famiglia in una spirale di… leggi tutto
Siamo in piena periferia,dove c'e' il nulla assoluto se non vite che si aggrappano al giro della droga,tra militari violenti e la sopravvivenza di giovani ,uno in particolare (Heli) dove vive in una piccola casa che divide con la giovane moglie,il figlio piccolo,la sorellina e il padre anziano.Vivono in spazi minuscoli,tutti appiccicati,poi e' costretto a scappare inseguito dai militari che…
Quando il fidanzato della giovane sorellina nasconde dei pacchetti di cocaina sottratti ad un cartello messicano in casa sua, il giovane Heli decide di liberarsene gettandoli nel deserto dello sperduto villaggio messicano in cui vive insieme alla moglie ed al figlio ancora piccolo. La vendetta dei trafficanti sarà terribile e rischia di schiantare la sua famiglia in una spirale di…
Teste mozzate, impiccagioni, stupri, corruzione e cocaina: il Messico degli ultimi anni, diventato, fondamentalmente, un enorme cartello della droga, continua a far parlare di sé, male, al cinema. Escalante, talentuoso regista messicano, dopo avermi, però, deluso con "Sangre", il lontano esordio del 2005, presenta questo "Heli" nel 2013, e, per quel che mi riguarda, mi fa…
"Mi piacerebbe tanto rivederlo, ma non esiste più in commercio..."
"Ce l'avevo registrato, ma sarebbe bello se lo pubblicassero finalmente in dvd..."
"L'ho visto una volta in televisione quando ero piccolo e…
In un Messico dove la violenza sembra ormai aver vinto la sua battaglia finale e squadroni di narcotrafficanti girano con i loro suv neri enormi e blindati dettando legge e seminando morte, la umile famiglia del giovane operaio Heli si trova coinvolta suo malgrado e per un caso fortuito in una storia di furto di una partita di droga che la segnerà per sempre.
Heli fa l'operaio in una…
Vedere questo film fa male. La violenza infatti è particolarmente profonda quando, oltre ad essere selvaggia nei modi, è studiata nelle intenzioni. Nel Messico del traffico di droga la corruzione contamina soprattutto il potere armato, quello della polizia e dell’esercito: la prima si abbandona ad un senso di impotenza moralmente ammorbante, il secondo, per contro, mantiene il proprio…
Assegnare i premi quest'anno non deve essere stato facile. A differenza di altri anni, questa volta tanti - forse troppi - erano i titoli che meritavano un… segue
HELI: LA DRAMMATICA VIOLENZA DEL MESSICO Heli, terzo lungometraggio diretto dal messicano Amat Escalante dopo Sangre e Los Bastardos, apre ancora una volta uno squarcio sulla società messicana contemporanea. Se in Sangre mostrava gli effetti negativi della globalizzazione e dello spirito americano in Messico e in Los Bastardos raccontava di due messicani che viaggiano illegalmente negli States, in Heli Escalante ritrae la vita di Guanajuato, la cittadina a cinque ore di macchina da Città del Messico in cui il regista è cresciuto e dove la General Motors ha implementato una fabbrica di... segue
È appena terminata la conferenza stampa che ha reso noti i titoli dei film scelti per la selezione ufficiale (leggasi Concorso) del Festival di Cannes… segue
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Commenti (3) vedi tutti
Nel profondo Messico si può morire con irrisoria facilità. Perchè si è stritolati da meccanismi criminali che impunemente impongono le loro regole. O perchè ci si trova dall'altra parte della storia. Quella in cui si vuole solo vivere crescendo. Escalante non fa sconti nell'esposizione cruda della violenza. E della tacita morte dell'innocenza. Cupo
commento di Peppe ComuneUn Messico di periferia ci porta al terzo film di Escalante....e come sempre un mezzo pugno nello stomaco.
leggi la recensione completa di ezioRituale cinematografico doveroso e forse un pò scontato, nella vicenda esemplare di una prigionia sociale ed economica a cielo aperto in cui i confini circondariali sembrano grandi quanto quelli di uno Stato e le forme di oppressione di una nuova classe sotto-proletaria che abita baracche fatiscenti in mezzo al nulla non ci dicono niente di nuovo.
leggi la recensione completa di maurizio73