Camiel Borgman è un individuo sinistro che si aggira tra le vie di un quartiere periferico fino a quando non oltrepassa la soglia della porta di una casa. La sua presenza all'interno dell'abitazione scatena sin da subito una serie di eventi che distorcono la vita di facciata di una coppia arrogante, dei loro tre figli e della bambinaia. Nessuno però sa chi o cosa sia Camiel: sogno, demone, allegoria o vera incarnazione delle paure?
Approfondimento
BORGMAN: NEI MEANDRI DELLA MENTE
In concorso al Festival di Cannes 2013, Borgman del regista olandese Alex Van Warmerdam, al suo ottavo lungometraggio, mostra come il male si insinua nel quotidiano e si incarna in uomini e donne normali, comuni e ben educati, che sono felici e orgogliosi di assolvere ogni loro funzione o compito con un'attenzione quasi maniacale per i dettagli. Intenzione del regista è quella di evidenziare come il male non si manifesti solo nelle fredde e buie notti invernali ma anche nelle giornate d'estate soleggiate e cariche di ottimismo. La sceneggiatura di Borgman, scritta dallo stesso Van Warmerdam, racconta di come un essere perennemente sfuggente come il protagonista eponimo, interpretato dall'attore Jan Bijvoet, sia in grado di accendere in maniera ossessiva il desiderio di una donna (impersonata dall'attrice Hadewych Minis), lasciandola completamente indigente. Più che dare risposte, il film si insinua nelle zone buie e sconsciute della mente per sollevare domande sul suo modo di ragionare.
Alla luce del costante clima di mistero e delle tensione crescente che governano il film, Borgman sembra proporsi in parte come un apologo sulla lotta di classe, nel quale serpeggiano anche i temi del razzismo, dell'ipocrisia e dell'inautenticità borghese.
Il limite tra l'essere una sorta di angelo venuto a riparare torti o un'entità malefica carica di spirito vendicativo è molto sottile. Ad inizio film, Camiel Borgman sembra un personaggio uscito da una fiaba, poi si trasforma in uno che può procurare la morte con irrisoria facilità. Chi è precisamente quest'uomo ? Il film vive di questa domanda.
Sappiamo davvero molto poco qui in Italia di ciò che viene prodotto anche di interessante in molte zone del mondo, Europa compresa e questo ci impedisce di valutare la vitalità (cinematograficamente parlando) anche di nazioni geograficamente non troppo distanti dalla nostra terra. Se qualcosa ci arriva di straforo, dobbiamo quindi ringraziare soprattutto i festival che ogni tanto… leggi tutto
Camiel Borgman (Bijvoet) sembra un personaggio fiabesco: esce dal suo rifugio sotterraneo in mezzo a un bosco, dove vive come una talpa, per andare a scampanellare alle sontuose ville di agiatissimi borghesi, chiedendo di fare un bagno caldo. Anche grazie all’ingenua complicità di un’insoddisfatta madre di famiglia (Minis), riuscirà a trovare il modo per entrare in una…
Agosto è il mese da poter dedicare anche alle proprie passioni, quindi anche il mese in cui poterci dare dentro col cinema.
Ho pensato di fare allora un mio programma di visione: "The Thirty-One Steps".…
Chi è Borgman? E chi sono i suoi quattro compari? Le domande chiave per provare a comprendere questo film dell'olandese Van Warmerdam, aleggiano per tutta la durata di quest'affascinante lavoro, che dal grottesco si muove in territori metafisici e simbolici, allargandosi anche nell'horror e nel thriller. E' un film non catalogabile e, anche per questo, molto interessante. Immaginatevi gli…
La tua vita viene distrutta, e non sai perché. E ciò accade in un modo che ti induce a sentirti in colpa, il principale artefice della tua rovina. La fragilità della nostra condizione ammette tanti nomi, ma nessuno è quello giusto. Si può tentare, allora, di inventarne uno, che magari ci somigli, che sia riferito ad una persona, ad un nemico che abbia un volto…
Ritroviamo il regista olandese del diabolico “Il vestito” con un’altra pellicola estrema, anomala, inquietante che ricorda per certi aspetti le tematiche insieme perbeniste ma pure molto perverse della famiglia modello presentataci anni addietro dal migliore Vinterberg (quello dell’ottimo Festen, ovviamente) e l’Haneke agghiacciante della violazione delle proprie intimità, proprietà…
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E' da tempo che aspetto l'uscita di questi film particolarmente, ho semplicemente scritto una lista dei lungometraggi che usciranno presto, conosciuti e misconosciuti. Alcuni hanno ricevuto diversi premi e altri no,…
È appena terminata la conferenza stampa che ha reso noti i titoli dei film scelti per la selezione ufficiale (leggasi Concorso) del Festival di Cannes… segue
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Alla luce del costante clima di mistero e delle tensione crescente che governano il film, Borgman sembra proporsi in parte come un apologo sulla lotta di classe, nel quale serpeggiano anche i temi del razzismo, dell'ipocrisia e dell'inautenticità borghese.
leggi la recensione completa di barabbovichIl limite tra l'essere una sorta di angelo venuto a riparare torti o un'entità malefica carica di spirito vendicativo è molto sottile. Ad inizio film, Camiel Borgman sembra un personaggio uscito da una fiaba, poi si trasforma in uno che può procurare la morte con irrisoria facilità. Chi è precisamente quest'uomo ? Il film vive di questa domanda.
commento di Peppe Comune