Regia di David O. Russell vedi scheda film
Nel 1978 una coppia di truffatori viene smascherata da un agente FBI, che promette l’impunità in cambio del loro aiuto per incastrare alcuni pezzi grossi. “Alcuni di questi fatti sono realmente accaduti”, avverte la sorniona didascalia iniziale. Sarà anche così, ma gli sceneggiatori devono averci calcato parecchio la mano: il film sembra una parodia dell’America post Watergate, con la sfiducia nei politici azzerata e la gente disposta a credere a qualunque cosa (pure a un messicano che si finge arabo). Tutti gli interpreti sono gradevolmente su di giri: Christian Bale con la pancetta e un riporto assurdo, Amy Adams acqua cheta solo in apparenza, Bradley Cooper vanitoso e azzimato, Jennifer Lawrence platinata e volgarissima, Jeremy Renner con il ciuffo alla Elvis; in una scena c’è persino De Niro, che ormai assomiglia a don Vito Corleone in versione Marlon Brando. Ma il loro brio è fine a sé stesso, la sceneggiatura è inutilmente contorta, la durata è eccessiva, il versante sentimentale non si amalgama bene con quello thriller e la conclusione ha una morale discutibile: che sarà mai farsi corrompere, se serve a creare posti di lavoro.
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