Regia di David O. Russell vedi scheda film
AMERICAN HUSTLE è una commedia o un dramma? Una farsa o una pantomima? E’ una bolla speculativa. David O. Russell prende un fatto di cronaca dei Seventies, lo gonfia, lo riempie di buona musica, ci appiccica una morale e ne fa un esercizio di stile perfetto. L’eccesso è il suo mestiere, le truffe idem. Sì perché la Mecca del Cinema non è che una fabbrica di falsi e truffe fatte talmente bene da incantarci e convincerci della loro autenticità. Fin da CASABLANCA o MAROCCO gli americani sanno ricreare suggestioni, arie, atmosfere, ambienti ed esotismi che ancora oggi funzionano. Detto ciò AMERICAN HUSTLE – L’APPARENZA INGANNA (wow che sottotitolo azzeccato!) rassomiglia ad un sogno lisergico senza vederne sullo schermo neanche l’ombra di droghe e pasticche, tranne quelle del cuore che piglia Irving. Quest’ultimo con la compagna Sydney/Edith (“ma che te sei cambiata pure il nome!? ‘A falsa!”) sono i maghi della truffa, di cui non afferriamo sempre tutte le dinamiche e gli arzigogoli inscenati con l’ambizioso agente del FBI Richie Di Maso per incastrare alcuni membri del Congresso, un generoso sindaco italoamericano di nome Carmine Polito e di sguincio la mafia del potente boss in disparte Victor Tellegio. Della pop/sofisticata partita fanno parte anche la moglie svampita e volgare di Irving Rosalyn e figlioletto. Il compito di Hollywood, pardon di Russell è renderci simpatici ed empatici tutti i protagonisti: enfatizzando vestiti, acconciature, entrate in scena etc. Operazione Furbizia ben riuscita che avrebbe necessitato più di una sfoltita. Il regista co-sceneggiatore è un Brian De Palma senza bagaglio citazionista e uso originale della m.d.p., uno Scorsese senza essere Martin, un Bob Rafelson privo di contenuti e all’asciutto di malinconia e disillusione. Passiamo al reparto manichini, ehm attori: Christian Bale è bravissimo e sa rendere bene le sfumature del suo complicato personaggio/protagonista, Amy Adams supersexy e ambigua a dovere, Jennifer Lawrence è una bambolona alla Mira Sorvino (sarà una meteora anche lei?), Bradley Cooper sotto i bigodini niente, Jeremy Renner un giuggiolone col ciuffo (Joe Pesci dove sei finito?), Robert De Niro una perla un vero “cameo”, Alessandro Nivola (Anthony Amado) e Louis C.K. (Stoddard) due bravi caratteristi. Tutto il resto è vanitas vanitatum…
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