Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
Un capolavoro assoluto. Un classico universale (non a caso indicato di recente come il film “più azzeccato” per una serata in famiglia) che non tramonta mai.
“Ritorno al futuro” è uno di quei rari film che non presenta sbavature: la regia di Zemeckis è perfetta, l’interpretazione, in particolare di Michael J. Fox e Cristopher Lloyd, davvero adeguata, così come musiche, fotografia, montaggio.
Ma il vero punto a favore di “Ritorno al futuro” sta nella sceneggiatura. Una storia straordinaria, ingegnosa, appassionante. Marty McFly è un ragazzo di Hill Valley che annovera tra le proprie conoscenze quella di Doc, al secolo Emmet Brown, uno scienziato che tutti ritengono squilibrato, ma che invece ha grandi potenzialità. Una notte Doc presenta a Marty la sua invenzione: la macchina del tempo. Per una fatalità Marty finirà nel 1955 e qui ne passerà di tutti i colori per rimettere a posto le cose che, inevitabilmente, ha modificato con la sua venuta, ma soprattutto per tornare a casa, nel futuro. Ci riuscirà attraverso una serie di colpi di fortuna, un po’ di furbizie di chi ha 30 anni di conoscenze in più e con l’aiuto del Doc del 1955.
La complessità della sceneggiatura, per la verità molto più accentuata nei due (quasi altrettanto memorabili) sequel, è la più incantevole componente di questo film: Zemeckis sa innanzitutto ricostruire con verosimiglianza l’America rurale degli anni ’50, ma sa soprattutto mettere in ridicolo gli aspetti più bizzarri del ’55 come dell’’85. Proprio da questi contrasti nascono le gag più divertenti, di cui sarebbe assolutamente riduttivo fare una classificazione.
In realtà, visto e rivisto almeno 20 volte, il film denota qualche irrimediabile pecca, qualche bloopers superficiale, ma, vista la complessità della fabula, è davvero poca cosa.
Il film, volutamente il primo di una trilogia (al contrario di quelli di odierni, “Ritorno al futuro” infatti porta in calce la dicitura “to be continued...”), è da annoverarsi certamente tra i migliori 5 film degli anni ’80 e non può che aggiudicarsi il massimo dei voti, essendo, degnamente, uno dei film più belli e garbati mai realizzati.
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