Regia di Lucas Belvaux vedi scheda film
Film "francese" nell'accezione più nobile del termine. Garbato, delicato e intelligente
Dalla natia Parigi, un professore di filosofia viene trasferito in provincia, ad Arras nel profondo nord della Francia. Qui conosce Jennifer, attraente parrucchiera. Clément e Jennifer non hanno proprio nulla in comune, tuttavia si piacciono, dunque si frequentano e poi avviano unastoria d’amore, all’inizio travolgente, ma che nello sviluppo, si riempie di complicazioni di ogni tipo. Separata e in cerca del vero amore, Jennifer si innamora di Clément, e soprattutto a letto, fanno faville. Ma nel quotidiano, lei resta una modesta parrucchiera, lui un intellettuale, lei una provinciale, lui un Parigino, lui non vuole figli e lei è una ragazza madre ch ene ha già un, lui va ai convegni e lei al karaoke a divertirsi con le colleghe, lui legge Dostoevskij, Kant e Proust, lei romanzetti “rosa” e rotocalchi. Sono decisamente diversi, hanno esigenze diverse e gusti diversi, il divario sembrerebbe insormontabile, ma sono animati da una grande passione. Film che è forte di una sceneggiatura brillante e intelligente, denso di dialoghi autentici e mai scontati e di orecchiabili canzoni pop, la storia sfrutta il gioco degli opposti che si attraggono, mi si perdoni la citazione da “made in sud”, per chiedersi se l’amore sia possibile, nelle differenze sociali e culturali. Il protagonista maschile fa colazione a Les Deux Magots, respira l'aria letteraria di Saint-Germain-des-Prés ed è un uomo sostanzialmente indeciso, che razionalizza troppo le pulsioni ed è affettato nei sentimenti. Accanto a lui, Jennifer esprime al contrario, un sentimento estroverso, un carattere esuberante e istintivo, ma soprattutto autentico, una fiducia incondizionata nell'amore. Storia "sospesa" tra due personaggi, provenienti da un background culturale e sociale completamente diverso e dal carattere opposto. Entrambi avrebbero la possibilità, di vivere la più romantica e passionale "liaison amorosa", ma quando le barriere tra i due, provenienti da mondi agli antipodi, sembrano vinte, ecco emergere una dimensione diversa dei propri sentimenti. Se per Clèment questo amore significa semplicemente un emozione estemporanea “carpe diem”, per Jennifer, invece, è un immergersi totale nell’esperienza, per costruire un futuro insieme. Così nel bel mezzo di un carnevale, il filosofo e la frizzante parrucchiera, si tolgono la maschera, Il regista Belvaux li sorprende alle prese coi loro inesorabili retaggi familiari e sociali. Jennifer, meno colta ma non per questo meno intelligente di Clément, e sicuramente più sensibile e saggia di lui, capisce e ci dà un taglio. Per quanto non originalissimo è un film garbato e ben recitato. Spesso personalmente mi sono imbattuto in coppie assortite in modo asimmetrico, in cui il gap culturale e sociale era molto ampio. Alcune volte sono riuscite a funzionare, di solito quando i due partner, con equilibrio e sensibilità, si sono sforzati di smussare le differenze, cercando un denominatore comune, altre volte il divario è rimasto, rendendo la vita di coppia decisamente difficile. In questo film invece la donna che sembra l'anello debole, si riscatta con orgoglio e intelligenza, dimostrando più saggezza dell'acculturato, ma superficiale partner maschile. Tratto dal romanzo Non il suo tipo di Philippe Vilain, Sarà il mio tipo? riesce a dare corpo e forma alla storia, grazie ai due attori che offrono una efficacissima interpretazione e riescono a rendere magnificamente questa sensazione di complessa diversità, che l’amore non basti a superare qualsiasi confine.
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