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Rita, Sue e Bob in più

Regia di Alan Clarke vedi scheda film

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Utente rimosso (SillyWalter)

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La recensione su Rita, Sue e Bob in più

di Utente rimosso (SillyWalter)
7 stelle

 

 

        Piccola e sfacciata commedia di culto, "allegramente grottesca", a suo modo memorabile per la vivacità e sopratutto il disegno dei personaggi, sorta di amabili freaks di una desolata periferia inglese.   

 

        Siamo a Bradford (Yorkshire, England ) negli anni '80. Rita ha sedici anni, è mora (pettinatura indecentemente anni '80, corti davanti e lunghi dietro) , bruttacchiotta, tarchiata, goffa e paonazza. Sue, sedici anni, è bionda, frangia vaporosa, fa smorfie strane, non bruttissima ma rozza, sguaiata, ride spesso e in modo un po' beota. Insieme fanno le babysitter per Bob e la moglie. Una sera, mentre le riaccompagna a casa in macchina, Bob con naturalezza esprime loro alcune sue curiosità : "Ce l'avete il ragazzo voi due?...avrei detto che due ragazzotte sveglie come voi...se vi porto a fare un giro i vostri genitori vi sgridano?...siete ancora vergini?" 

        Loro, tra il divertito e il circospetto: " Siamo cosa? Ma lo sa che lei è un bel ficcanaso?…sì, tutte e due." 

        "Siete capaci di mettere un durex?" 

        "E che cavolo è?...Credo che voglia dire un goldone."

        " Durex è il nome scientifico... Vi va di provare come si fa?" 

        "Ce lo racconti in teoria."

        " Intanto ci vuole l'erezione."

        "E che roba è?...Ah,  non ne ho idea..." 

        (...) 

       " ... Sapete,  tra me e mia moglie le cose non vanno molto bene." 

        "È vecchia, ne trovi un'altra." 

        "Questa macchina ha i sedili ribaltabili," 

        Nelle due vince la curiosità e  finiscono per godersela. 

        "Ti piace?" 

        "Orca!",  fa Sue.

        Da lì comincia un triangolo di mutuo e spensierato divertimento. Bob fa i suoi comodi ma le tratta da amiche, è sincero rispetto alle sue voglie quanto alla situazione con sua moglie Michelle, snob e schifiltosa anche solo se si tratta di baciare alla francese. Le due ragazzotte dal canto loro sono sempre dietro a chiedere di farsi "un'ingroppata", assentandosi pure da scuola a tal fine. Il menage si complica quando un'amica di Michelle avvista in un locale il terzetto intento a mimare l'appropriata canzone goliardica dei Black Lace "Gang bang"  ("We're having a gang bang / we're having a ball / we're having a gang  bang / against the wall). Segue una sceneggiata in strada con il trio, Michelle, più  i genitori di Sue, i matti e gli sfaccendati del quartiere. L'inevitabile conseguenza è che Bob viene lasciato dalla moglie. Poco dopo Rita fa sapere a Sue che è incinta e andrà  a vivere con Bob. 

        "E si molla così un'amica? Stronza! Fai schifo!",  protesta Sue. 

        "E io che c'entro?  È lui che me l'ha chiesto!", fa Rita. 

        Bob però rassicura Sue: potrà continuare a vedere Rita...e anche lui, "se le fa piacere".  Sue replica che lei a Rita le vigliaccate non le fa,  dice addio ai due e si mette con un romantico ma geloso pakistano che le faceva la corte da un po'... 

         

 

         Il terreno è quello di una working-class devastata dal thatcherismo e di famiglie in cui dominano liti, insulti ed alcool, sempre però coniugati nei modi del comico/grottesco (spassosamente esasperato è ad esempio l'irascibile padre di Sue, che si muove come un pupazzo a molla in un terremoto tant'è ubriaco da non tenersi in piedi a qualsiasi ora). Rita e Sue sono esagerate e deliziosamente grossolane ma in un qualche  modo sembrano stranezze uscite dalla realtà. Sono l'incoscienza pura data dalla loro età, dall'ambiente in cui sono cresciute, dalla reazione al grigiore che riempie presente e futuro e anche  dal fatto che sono un po' deficienti per conto loro. Ma Rita e Sue sono anche due ragazze allegre, orgogliose e libere di testa che non si fanno troppi problemi a cercare il piacere nell'unico gioco presente in città. E questo le fa vincenti, ribalta il ruolo di vittime passive (aldilà della differenza d'età nessuno dei tre sembra comandare il gioco più degli altri e il finale lo dimostra). Grazie a loro lo squallore quotidiano si veste di vitalità, energia e voglia di cambiare . 

         A dispetto del tema scottante del triangolo illecito tra "l'adulto" (sui 30/35 anni) e le minori, si fatica a percepire il tutto come scandaloso. Principalmente in ragione del suddetto atteggiamento "attivo" di Rita e Sue, poi perché il sesso non è presentato in maniera morbosa e problematica ma come esperienza buffa e divertente, come motore e fonte di energia vitale. In più tra quei tre circola affetto (come c'è affetto nel guardarli da parte della regia) . Il comportamento di Bob è calibrato per essere sì smanioso ma non laido e si percepisce che sono fatti della stessa pasta,  si sono trovati, fanno blocco contro la noia, l'insoddisfazione e il vero scandalo del nulla che li circonda. L'originale impressione che se ne ricava è quindi che la vita e la ragione non siano nel tetro sfondo ma nel nucleo di questo terzetto, aldilà (e alla faccia) di leggi, costumi e morale comune.

        Detto che gli ingredienti sociali sono chiaramente caratterizzati (l'abbrutito proletariato inglese, gli slums dei pakistani, accenni alle difficoltà occupazionali), l'interesse primario non sembra però tanto la presa di posizione politica se non al limite nella forma della rivendicazione del diritto al piacere anche e soprattutto di chi vive in condizioni così deprimenti. Ma l'essenza del film è più nell'anarchico divertimento di far vivere e turbinare quei personaggi grotteschi in quegli ambienti facendoglieli rivitalizzare. Nell'evoluzione della vicenda i motivi politici non acquistano profondità e stratificazione (come nelle opere di Loach e Leigh di quegli anni) nè la traiettoria data ai protagonisti predilige una direzione che completi un discorso critico mirato. Forse proprio lo sviluppo della storia costituisce una delle pecche del film, che oltre a non approfondire troppo i versanti socio-politici  non dà a Rita e Sue sfide all'altezza della loro verve. La seconda parte infatti non presenta guizzi che bilancino lo spumeggiante inizio, di conseguenza interesse e sorpresa vanno come scemando lentamente e  costantemente fino a un finale giusto nei toni ma che risulta un po' "interruptus" e ti lascia egoisticamente con alcune voglie insoddisfatte.

 

 

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