Regia di Terrence Malick vedi scheda film
Sono così ipocrita che quasi mi faccio i complimenti.
Attraverso le vicende di quattro personaggi che hanno a che fare col mondo della musica, anche se qui la musica (nonostante il titolo) è solo un pretesto, ci viene narrata la quotidiana lotta per l'auto-affermazione e per dare un senso alla esistenza.
Dalla brama per il successo al desiderio di sicurezza fino al bisogno di amore, in un gioco che non è facile giocare e dove non ci sono garanzie di vittoria per nessuno. I personaggi di Malick vivono nella difficoltà dei rapporti cogli altri in una sorta di disperata e disperante solitudine testimoniata dalla scarsezza dei dialoghi in scena, sostuiti per lo più da riflessioni narrate con voce fuori campo per tutta la durata del film.
Una narrazione così intima che travalica quello che si svolge sullo schermo.
Per chi è abituato ai film del Regista, e al suo gusto maniacale e un po' barocco in cui contano più i fotogrammi che i dialoghi,probabilmente niente di nuovo. Per gli altri qualche difficoltà di sintonia può essere messa in conto.
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