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Knight of Cups

Regia di Terrence Malick vedi scheda film

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La recensione su Knight of Cups

di tobanis
7 stelle

E' Malick anni '10, prendere o lasciare. Però solo lui è così, o osa esserlo.

Si dice che ormai Malick, il regista, faccia sempre lo stesso film. Pochissimo produttivo per gran parte della vita, ora sforna quasi un film ogni due anni e dicono sia in fondo sempre lo stesso. Da La rabbia giovane e I giorni del cielo, unici due film che girò negli anni ’70 (inciso, sono tra i pochissimi “detrattori” de La rabbia giovane, che trovai datato e in conclusione non bello, film osannato invece dalla critica, ma io avevo il DVD e lo regalai alla locale biblioteca comunale); a nessun film negli anni ’80, a un unico film negli anni ’90 (La sottile linea rossa, ecco…qua alla fine il DVD addirittura lo comprai, dopo averlo visto), agli anni 00 con un film che devo ancora vedere, e ora negli anni ’10 ha già girato 4/6 films.

Sempre lo stesso film, a ben vedere, è poi un commento che si presta a due interpretazioni. La prima, meno male che fa sempre lo stesso film. Musiche magnifiche, atmosfere uniche, stranianti, riprese e immagini fantastiche, con questa camera quasi mai ferma, con i protagonisti che vagano come alieni stupiti, parlano poco, pensano tanto, in strade anche assurdamente deserte, in ambienti, come in questo film, magnifici e ricchi (da super ricchi, qua), con cast stellari. Film che sono quasi opere d’arte, installazioni video pronte ad essere proiettate senza fine in qualche museo di arte contemporanea. E sempre, sempre, un montaggio INCREDIBILE, che dare l’Oscar ad altri pare una cazzata, tanto che l’OSCAR al montaggio andrebbe dato sempre a Malick e alla sua troupe, a prescindere.

La seconda interpretazione è negativa, chiaro. Sono film non per tutti, dato che presuppongono un “mood” particolare. Spesso possono essere definiti pesanti, mattoni, due ore in cui non accade nulla, con un rischio abbiocco sempre presente.

Eppure, se Malick non avesse fatto altro che questo film, molti parlerebbero qua di un capolavoro, perché nessuno sa (osa) farli così.

Vedi questo, oltre due ore della vita di questo ricco fannullone incasinato, con Christian Bale, in otto capitoli che prendono il nome dai tarocchi (come il titolo), dove si alternano a fianco dell’attore Cate Blanchett, Natalie Portman, Antonio Banderas, Freida Pinto…tutti immagino a minimo budget, o a gratis, pur di essere presenti nel film.

Anche una valutazione è fuori scala, qua non stiamo tanto a giudicare un film, a cui darei 7, ma una sorta di opera d’arte anni ’10, qualcosa che ti torna in mente nei giorni dopo. Film difficili ma notevoli, insomma. Incassi nulli, ovvio.

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