Regia di Lenny Abrahamson vedi scheda film
Forse sono un visionario, perchè ho visto molti più significati simbolici di quanti lo stesso regista abbia riconosciuto ( oggi, 29 marzo 2015 visione del film alla "casa del cinema" e incontro con il regista ).
Credo che la "follia" di Frank consiste nel sempiterno conflitto tra l'artista e l'opera da lui creata. Tale conflitto comincia nell'adolescenza di Frank, quando il giovane si sente limitato nella sua verità di esistere dalla sua bellezza e dai tratti finissimi del suo volto ( che i genitori descrivono ), chiedendo al padre di costruirgli una maschera semicomica che non toglierà più.
La sua musica è strana, geniale, i suoi testi surreali, capaci di creare poesia anche da un filo di lana, cosa che sconvolge e fa amare Frank dal resto della band e da Jon, nuovo arrivato, ambizioso di nuovi successi, incapace di creare testi anche da concetti grandi come l'amore, la vita o la morte. La partenza per il Kansas al fine di esibirsi davanti ad un grande pubblico, sconvolge Don al punto di spingerlo al suicidio, indossando una maschera simile a quella di Frank (che simboleggia la morte di Frank stesso come artista ) e sconvolge la tastierista, che, consapevole del pericolo della commercializzazzione della musica del genio infligge a Jon una coltellata alla gamba . I musicisti fuggono e Frank ha un collasso per cui il concerto è un fiasco. Frank fuggendo viene investito e la maschera si fracassa. Passa il tempo Frank incontra di nuovo il vecchio gruppo e canta insieme a loro la sua ultima composizione " i love you all",
che a me sembra commerciale sia per il testo che per la musica. Il sistema riassorbe tutto, anche l'arte.
Film eccezionale, che evidentemente si presta ( come tutte le opere d'arte ) a svariate interpretazioni
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