Regia di Lenny Abrahamson vedi scheda film
Frank è una commedia surreale che richiama molto a un certo teatro dell'assurdo dove i protagonisti sono i membri di una band di musica sperimentale dal nome impronunciabile (anche per loro stessi!).
In pratica una banda di pazzi ma di quelli veri, da ricovero in ospedale, e dove l'originalità e la ricerca artistica non è soltanto una posa o una maschera dietro alla quale auto celebrarsi ma una vera e propria patologia, un qualcosa che ti distrugge dentro.
E la pellicola riesce a costruire piuttosto bene la storia di questi personaggi ai margini, disadattati e disorientati, che vivono fuori dal tempo e dallo spazio rispetto al resto del mondo, dei veri "artisti" per sopravvivenza in quanto senza la loro arte e la loro musica non troverebbero alcun posto nel mondo, e lo fa con rispetto ma anche con ironia lasciando lo spettatore nel dubbio se siano davvero dei geni incompresi o soltanto dei semplici idioti.
E' comunque una commedia anche amara, seppur scanzonata nei toni, ma che riesce con leggerezza ad affrontare tematiche anche di un certo peso come il rapporto tra talento artistico e follia, sul delicato equilibrio tra conformismo e unicità o sulla realizzazione di sè stessi e su cosa sia, quindi, la felicità e, in relazione a questo, sulla differenza tra popolarità e successo, specie nell'epoca di internet e dei social network, dove queste spesso risaltano come valori illusori e falsi ma il film è anche un inno alla marginalità e alla dignità di chi è capace di pensare fuori dal coro e di fare scelte controcorrenti e che non ambiscono ad approvazioni e a consensi generalizzati.
Ma se la pellicola riesce a funzionare è soprattutto grazie all'apporto del cast, dall'arcigna e antipatica Maggie Gyllenhaal all'ingenuo Domhnall Gleeson fino al carismatico Michael Fassbender, nonostante reciti per quasi tutto il film con un'enorme faccia di cartone in testa, in un divertente "dispetto" alle regole della celebrità e dello star system.
VOTO: 7
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