Trama
Al Tempio Sanjusangendo prende luogo, a scadenze regolari, una gara di tiro con l'arco. In passato Shûnoichi Daiemon riuscì a colpire il bersaglio seimiladuecento volte, un evento così straordinario da fargli dedicare una targa all'interno del tempio. L'anno seguente, Kanzaimon Hoshino riuscì a superare questo record con ottomila centri, facendo sostituire la targa precedente con la sua. I conterranei spinsero allora Shûnoichi a ritentare l'impresa, perchè riportasse gloria al loro nome, ma questa volta l'arciere fallì nell'intento. L'umiliazione per la sconfitta lo spinse a suicidarsi. Si presenta alla gara attuale, con l'intenzione di battere il record, suo figlio Daihachiro (Sensho Ichikawa), appena diciassettenne, preso con sè e fatto addestrare nel tiro con l'arco, alla morte di Shûnoichi, dalla generosa Okinu (Kinuyo Tanaka), proprietaria di un hotel. Con l'avvicinarsi del giorno della gara il giovane sembra attraversare delle crisi nervose sempre più forti che rischiano di comprometterne il successo. A complicargli la vita ci si mettono anche dei samurai che tentano di impedirgli di partecipare alla gara. Interviene però in sua difesa un misterioso samurai di nome Kanbei Kanzamon (Kazuo Hasegawa).
Note
La pellicola, una delle sole due - l'altra è Okuni and Gohei (Okuni to Gohei, 1952) - che Naruse ha dedicato ai samurai, è nota anche col titolo A Tale of Archers at the Sanjusangendo.
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