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Rischiose abitudini

Regia di Stephen Frears vedi scheda film

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La recensione su Rischiose abitudini

di LorCio
8 stelle

Non contento dell’infernale triangolo de Le relazioni pericolose, Stephen Frears ne mette su un altro, probabilmente ancor più devastante. Con un’estetica da noir senza tempo e un passo rapido e senza scrupoli, lo sceneggiatore Donald E. Eastwalk adatta un romanzo degli anni sessanta di Jim Thompson, prendendo a prestito tutto un immaginario cinematografico che affonda a piene mani in certi film americani tra gli anni trenta e quaranta, contaminando però l’atmosfera con le manie, le ossessioni e i tormenti della contemporaneità.

 

Protagonista vero è il denaro, che gira, rigira e poi gira di nuovo, che passa tra due o tre mani in totale, circolando sempre nel medesimo ristretto cerchio. I tre punti del triangolo sono Lilly, quarantenne al servizio del racket nel campo delle scommesse di cavalli; suo figlio Roy, piazzista venticinquenne ed allievo diligente del padre truffatore; e la di lui donna Myra, donna che la sa lunga sul mondo degli affari, del lusso e delle truffe. Inevitabilmente il triangolo scatenerà gelosie e rancori, e diciamo pure che noi altri ci sguazziamo in mezzo a tanto cinico spasso.

 

Film senza via di fuga, disperato e decadente nei suoi colori pop, vanta un terzetto di protagonisti infallibile, in cui spicca una platinata Angelica Huston da Oscar. Almeno tre sequenze memorabili: la punizione inflitta a Lilly dal suo capo, la scoperta sulla mano del cadavere di Lilly e l’uccisione di Roy con successiva raccolta del denaro intorno al corpo da parte della mammina cara Lilly. Le scene, così descritte, sembrerebbero incoerenti: le ho riportate in ordine cronologico? Vedete questo gran film e capirete.

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