Regia di Peter Hyams vedi scheda film
Una bella quarantenne divorziata accetta di incontrare un distinto scapolo, amico di conoscenti, in un albergo di lusso. la sera stessa del primo incontro, mentre sono in camera di lui, l'uomo viene avvicinato da due loschi individui che lo accusano di un comportamento poco leale, e lo freddano all'istante, sotto gli occhi della donna che, non vista, risulta pertanto l'unica testimone oculare dell'omicidio. Una esecuzione che potrebbe incastrare finalmente un potente boss mafioso, fino a quel momento riuscito sempre a scagionarsi da accuse gravissime. Nascosta in una località di montagna in Canada, la donna viene contattata e poi incontrata dal dinamico procuratore distrettuale Robert Caufield, che, resosi conto del pericolo che la testimone sta correndo, sceglie di scortarla lungo un tortuoso viaggio in treno volto a condurre la donna in tribunale.
Sarà un viaggio pieno di insidie, lungo il quale l'uomo non potrà fidarsi di nessuno e dovrà tener celata la presenza della sua accompagnatrice, mentre i sospetti sulle persone che avvicinano il nostro uomo aumentano ed il cerchio si fa sempre più stretto.
Un Peter Hyams, quasi sempre mestierante diligente e versatile, ma qui decisamente di routine, fornisce, con questo prevedibile ed un po' sciatto Narrow Margin, al divo Gene Hackman, ora in forma smagliante, di dar vita all'unico motivo per cui vale la pena di spendere un'ora e quaranta di vita a favore di questo thriller piuttosto scontato e qualunque.
Anne Archer, bellissima per carità, quinei panni dello scomodo testimone, affronta la parte con un atteggiamento sin troppo sornione e passivo, tanto da parere un gradevole pacco senza personalità alcuna, e lasciando al temerario procuratore Hackman, ogni spunto ed iniziativa per far fronte ad una minaccia di cui non si conosce affatto la reale portata per poter decidere di abbassare la guardia.
Qualche ardita ripresa aerea in un periodo in cui l'utilizzo dei droni non era ancora neppure lontanamente ipotizzabile, fornisce un po' di ossigeno ad una ambientazione necessariamente chiusa e claustrofobica tra i corridoi di un treno passeggeri che si incanala tra le gole di una aspra e suggestiva valle montana altrimenti impenetrabile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta