Trama
Jonah si risveglia in una fossa piena di cadaveri senza ricordare chi sia o come sia arrivato lì. Senza alcuna memoria, trova una baita con cinque sconosciuti che, come lui, non sanno né chi siano né cosa è accaduto intorno. Tentando di trovare una via di uscita al pericolo che li circonda, i sei capiscono di non essere soli e, in preda al panico, cominciano a rivoltarsi l'uno contro l'altro. Attraverso dei flashback, Jonah pian piano realizzerà chi era un tempo, quale identità terribile si nasconde dietro i compagni e quale tremenda realtà deve affrontare.
Approfondimento
OPEN GRAVE: LA MEMORIA COME IDENTITÀ
Con una sceneggiatura scritta da Eddie e Chris Borey, rimasta a lungo nella black list di film quasi impossibili da realizzare, e con la regia di Gonzalo López-Gallego, Open Grave racconta la storia di un uomo che, dopo essersi risvegliato in una fossa piena di cadaveri, è costretto insieme ad altri cinque individui a tentare di capire che cosa sia successo a lui e all'ambiente desolato che lo circonda. Man mano che la foresta in cui si ritrova diviene sempre più inospitale, il protagonista Jonah grazie a dei flashback è portato a una terribile presa di coscienza che gli permette di capire quale sia la sua vera identità e quella dei compagni e quale orribile realtà essi debbano affrontare insieme. Riflettendo su quanto la memoria di un individuo ne costituisca l'identità, Open Grave si sviluppa opponendo ogni personaggio all'altro, oltre che ai demoni della propria mente.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Interprete principale di Open Grave è l'attore Sharlto Copley, chiamato a rivestire i panni di Jonah, il personaggio chiave dell'intera vicenda. Mentre i cinque sconosciuti con i quali unirà il suo cammino si risvegliano in una baita, Jonah è l'unico a riprendere conoscenza in una fossa di cadaveri. Senza alcun ricordo del passato, Jonah comincia presto a dubitare di se stesso e su di lui ricadono anche i sospetti dei compagni di (dis)avventura.
A mettere in discussione le risposte che Jonah tenta di trovare è l'autoritario e potente Lukas, interpretato da Thomas Kretschmann. Non fidandosi, Lukas è convinto che Jonah sia il responsabile della morte degli individui all'interno della fossa e, man mano che le condizioni di vita diventano sempre più ostili e inquietanti segreti cominciano a disvelarsi, non esita a mettersi in contrapposizione con gli altri componenti del gruppo, rei secondo lui di essersi fatti abbindolare da Jonah. A differenza di Lukas, Sharon è invece attratta sin da subito da Jonah. Impersonata da Erin Richards, Sharon è portata a prendersi cura degli altri e sin da subito appare evidente che tra lei e Jonah in passato c'è stato qualcosa, anche se nessuno sa cosa. Durante la ricerca della verità, i due si avvicinano sempre più e Sharon diventerà l'unica alleata su cui Jonah può veramente contare.
Attratto da Jonah è anche Nathan, interpretato da Joseph Morgan. Capace di parlare molte lingue, tra cui anche il latino, Nathan è colui che, spinto dalla curiosità, si spinge lungo un proprio sentiero verso la verità con conseguenze peggiori di quanto potesse mai pensare. Quasi per ironia della sorte, l'unica persona che potrebbe avere risposte per il gruppo è Brown Eyes, una diciottenne cinese che essendo muta non può comunicare verbalmente con gli altri. Portata in scena da Josie Ho, Brown Eyes tenterà di mettere in guardia i compagni sul misterioso numero 18 con un avvertimento scritto in cinese che nessuno comprende. A proteggere Brown Eyes è, infine, Michael, un tiratore scelto con l'ansia di dimostrare quanto vale interpretato da Max Wrottesley.
LA NATURA INQUIETANTE DELL'UNGHERIA
Realizzato con il budget di un piccolo film indipendente, Open Grave ha potuto contare sulle meraviglie a costo zero offerte dai paesaggi dell'Ungheria, dove si sono effettuate le riprese. Vulcani inattivi, foreste fitte e rigogliose e splendide ma spettrali campagne hanno fatto da cornice alla vecchia baita in cui i protagonisti si ritrovano, a un ospedale militare abbandonato e a un capanno accanto a una palude, tutte location reali e cariche di tensione che non hanno necessitato di alcun intervento scenografico della troupe. Girato su pellicola, Open Grave conta sulla direzione della fotografia di José David Montero e sulle musiche composte da Juan Navazo.
Note
Come il protagonista al suo risveglio da un sonno bradicardico, anche lo script (rimasto congelato per più d’un lustro prima di finire nelle mani del madrileno López-Gallego) si stiracchia e zoppica indolenzito per tutta la durata del lungometraggio, usando come solide stampelle i cliché dell’horror/thriller del terzo millennio. L’eccesso di ingenuità appesantisce una struttura esilissima, che punta tutto sulla rivelazione finale. Pochi minuti di spiegone e una sola, apocalittica e meritevole inquadratura, per ripagare di un’attesa troppo lunga.
Trailer
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Commenti (3) vedi tutti
Inquietudine e mistero da notte brava, ma con risvolti da fine del mondo. Un horror con buon potenziale che si perde strada facendo.
leggi la recensione completa di Guidobaldo Maria RiccardelliIncuriosisce molto , un inizio intrigante, uno sviluppo teso, ma poi alla fine ...boh, niente! né azione, né horror, né thriller e neanche svelato bene il mistero! Delusione ! mah neanche il regista ci ha capito molto secondo me
commento di giulmarPellicola scostante !
leggi la recensione completa di chribio1