Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Risate di Gioia film profondamente malinconico, grande prova di Anna Magnani e Totò, ci regalano una toccante prova di grande pregio ed umanità.
Risate di Gioia - Italia 1960 la trama : Gioia Fabricotti detta “Tortorella” (Anna Magnani) campa nel cinema con ruoli da comparsa, desidera passare l’ultima notte dell’anno con l’amico Umberto Pennazzuto detto “Infortunio”(Totò) attore di basso rango ed avvezzo a sfruttare le situazioni per salvare il magro bilancio, però quest’ultimo ha un altro piano in mente, collaborare insieme a Lello(Ben Gazzara) ad un colpo. Tortorella quindi si troverà così coinvolta in questo progetto da totalmente estranea. La recensione: Il film all’epoca dell’uscita non fu accolto bene ne dal pubblico, ne dalla critica, invece va rivalutato assolutamente visto il grande valore degli interpreti e dell’attenta regia di Mario Monicelli. Un film amaro e crepuscolare intriso di profonda malinconia, che dosa in modo sapiente i tempi comici, con la pura commedia ed è in effetti una satira di costume. Anna Magnani splendida nell’interpretazione di un personaggio patetico, una vinta dalla vita, gli da colore e calore umano. Totò gli sta al passo disegnando con misura ed in modo calibrato la sua macchietta umana, un uomo alla deriva e dedito ai mezzucci per campare. La parte iniziale del film è molto coinvolgente, ambientato tutto in notturna, un viaggio affascinante nella Roma by night negli anni sessanta italici. La narrazione del film assume la forma di una favola di Capodanno, il film fa ridere, sorridere, ma anche pensare, un’amara riflessione sui destini umani, non è solo battuta ad effetto, ma la descrizione accurata di un modo di vivere, così per non soffrire, ma per tirare avanti “per sbarcare il lunario”. Il terzo protagonista del film è Lello(Ben Gazzara) borseggiatore e microcriminale, che ha deciso nell’ultima notte dell’anno di approfittare della confusione dei festeggiamenti per fare qualche colpo. Il titolo è ambiguo, perché di risate di gioia ce ne sono poche, il film ha uno sviluppo in controtendenza al titolo, si ride, ma in modo amaro. Si vede opulenza e ricchezza nell’Italia degli anni sessanta, ma il benessere non ha toccato tutti, Gioia ed Umberto fanno parte dei reietti, dei perdenti di insuccesso , dei precari, sempre alla ricerca di qualche motivo di speranza e costretti a mistificare la loro povertà, non solo materiale, ma soprattutto culturale. I due personaggi sono di troppo, non sono pronti ad entrare nella nuova era, non vi è posto per loro, devono accettare come in una situazione del film di occupare il tredicesimo posto a tavola, così per scaramanzia, per vivere, forse per sopravvivere. Voto 8 Interpreti e personaggi Totò: Umberto Pennazzuto detto Infortunio Anna Magnani: Gioia Fabricotti detta Tortorella Ben Gazzara: Lello Fred Clark: americano ubriacone Edy Vessel: Milena Toni Ucci: amico di Milena Mac Ronay: Alfredo, il conducente della metropolitana Leopoldo Valentini: controllore della metro Carlo Pisacane: nonno di Gioia Rik Van Nutter: aristocratico tedesco Kurt Polter: giovane tedesco Dori Dorika: donna derubata al veglione Gianni Bonagura: presentatore del veglione Marcella Rovena: padrona della pensione Gina Rovere: Mimì Peppino De Martino: tappezziere Colombini Alberto De Amicis: un amico di Colombini Mara Ombra: ragazza della comitiva al ristorante Nino Marchetti: amico della comitiva al ristorante Elena Fabrizi: amica della comitiva al ristorante Fanfulla: Spizzico
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