Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
Nel 1956 il cinema italiano torna in Piemonte a raccontare la vita contadina delle mondine e sceglie, come già per RISO AMARO di Giuseppe De Santis, il pretesto in una trama noir e ambientazioni simili. (Lì, per il film di De Santis, i comuni di Lignana e Salasco, nel Vercellese, dove il 14 Settembre del 2013 ci sarà la grande festa per il 65° anniversario delle riprese, mentre qua, invece, ci spostiamo un po’ più a Nord nella zona dei comuni vicini a Novara Sud come la Cascina Graziosa di Casalino).
Stavolta il, suggestivo, Bianco & Nero del precedente film è sostituito da una fotografia dai colori vivaci e accesi, altrettanto bella, che mette in risalto questa storia di passione e di violenza che racconta la vicenda di un uomo ricco che riconosce nelle mondine appena assunte la figlia avuta da una storia illegittima. Il signore non se la sente di dichiarare la sua paternità alla ragazza ma decide lo stesso di proteggerla (è il suo modo per volerle bene!), ad esempio dal violento nipote che…(non aggiungo altro! Vi consiglio di guardarlo!).
Storia di sentimenti, commozione ed eccitamento…location, interpreti, storia, regia e fotografia, tutti hanno la loro parte per regalarci un film emozionante, sicuramente inferiore a RISO AMARO ma, per certi versi e, in certe situazioni, più efficace (in qualche scena di violenza verso la fine, ad esempio, e il colore caldo fa la sua parte!).
Sentiamo cosa diceva, a proposito della differenza tra i due film, il regista Raffaello Matarazzo:
“Con LA RISAIA, io credo di aver cominciato a riprendere contatto con la realtà italiana. D’altronde l’inizio era quasi un documentario. È un film che ho fatto con piacere per molti motivi: c’erano fra le cinquecento e le seicento comparse da dirigere che arrivavano ogni mattina da tutti i dintorni con corriere e con macchine; era il mio primo film girato in scope ed ero quindi obbligato a una tecnica nuova, a lunghi piani con la gru senza avvicinarmi troppo ai personaggi. Ho anche tentato di costruire le inquadrature in funzione del formato, come nella scena d’amore in cui Elsa Martinelli è distesa e Rick Battaglia seduto, scena che ritengo riuscita in quest’ottica. In poche parole, La risaia fu un film difficile ed eccitante, facemmo undici settimane di riprese nella zona di Novara ed il film incassò 600 milioni malgrado il fallimento della Minerva che lo distribuiva. Non credo, affatto, che ci sia un rapporto con RISO AMARO che era piuttosto, se ricordo bene, una storia caotica e confusa. Nel mio film ci sono delle situazioni e dei sentimenti molto semplici. Ponti ed io avevamo visto il film di De Santis e non avevamo per nulla la sensazione di rifare la stessa cosa. Certamente si tratta di un luogo di ambientazione del tutto eccezionale, ma nulla d’altro giustifica l’accostamento dei due film” (R. Matarazzo, in AAVV., Raffaello Matarazzo. Materiali,Quaderno del Movie Club , Torino, 1976).
Come assistenti alla regia lavorano, i futuri registi, Silvio Amadio e Luciano Ercoli.
Film poco conosciuto e, ancor meno, visto. Andrebbe recuperato.
Chissà se nel 2016 ci sarà anche la festa per il 60° anniversario di riprese di questo film? Mah…vedremo! Speriamo…
Giudizio: 4 stellette e 1/2
Una bella mondina ha a che fare con tre uomini: uno, forse, è il padre mai conosciuto, uno un ragazzo onesto e innamorato che vorrebbe sposarla, l'ultimo un mascalzone che vorrebbe...
Efficace all'azione!
Nulla!!!
Maestro del Melodramma!!!
Affascinante ma più timida e dolce che sexy!
Ottimo nella parte!
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