Pietro (Lulli) riconosce tra le mondine assunte per lavorare nelle sue risaie, la propria figlia naturale, Elena (Martinelli), nata dalla relazione con una donna che lui ha abbandonato. Elena è innamorata di Gianni (Battaglia) ed è insidiata da Mario (Auclair), nipote di Pietro. Il padre ha modo di sacrificarsi per la ragazza, dopo averle svelato la verità. Matarazzo, autore di grossi melodrammi cinematografici, ripropone la stessa ambientazione di "Riso amaro" di De Santis, ma con esiti meno riusciti. Non sempre la vicenda convince e l'interpretazione è a tratti carente, ma Matarazzo porta alle estreme conseguenze technicolor la su aidea di melodramma:infatti i "matarazziani" doc ne hanno fatto un cult.
Sceneggiatura di genuino valore narrativo;assai più veridica,rispetto a quella,in tema,elaborata per Riso Amaro:film ambizioso e presuntuoso nei suoi risvolti interpretativi,guidati in guisa vuoi americaneggiante,perciò estranei all'estethos agrario italiano:che in realtà è multiforme inclusivo fantastico,certo non calligrafico di mondi altrui.
Visto per caso perchè attratto dalla presenza di Elsa Martinelli,ed è stato un bene!! è risultato un bel film commovente con bei sprazzi sentimentali. voto 8,5
Nel 1956 il cinema italiano torna in Piemonte a raccontare la vita contadina delle mondine e sceglie, come già per RISO AMARO di Giuseppe De Santis, il pretesto in una trama noir e ambientazioni simili. (Lì, per il film di De Santis, i comuni di Lignana e Salasco, nel Vercellese, dove il 14 Settembre del 2013 ci sarà la grande festa per il 65° anniversario delle riprese,… leggi tutto
Una mondina viene presa sotto l'ala protettiva del padrone; le colleghe invidiose la considerano la sua amante, ma la realtà è molto diversa. Se ne renderà conto Gianni, che fidanzandosi con la ragazza farà scoppiare la bolla: l'uomo è infatti il vero padre di lei, mai conosciuto.
Il collegamento con Riso Amaro (Giuseppe De Santis) c'è, ma… leggi tutto
Firmando quest'opera maestra, anche per qualità di stile fotografico, Matarazzo qui mette da parte il proprio registro melodrammatico d'antan cioè la calligrafica rassicurante rappresentazione del conosciuto; dell' "ovvio" ovvero ciò che tavia par tale, a livello di auspicabili "convenzioni sociali", a molti italiani al tempo dei fasti ideologico-politici della DC durante il…
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Sceneggiatura di genuino valore narrativo;assai più veridica,rispetto a quella,in tema,elaborata per Riso Amaro:film ambizioso e presuntuoso nei suoi risvolti interpretativi,guidati in guisa vuoi americaneggiante,perciò estranei all'estethos agrario italiano:che in realtà è multiforme inclusivo fantastico,certo non calligrafico di mondi altrui.
leggi la recensione completa di feliniVisto per caso perchè attratto dalla presenza di Elsa Martinelli,ed è stato un bene!! è risultato un bel film commovente con bei sprazzi sentimentali. voto 8,5
commento di wang yu