Regia di Anthony Russo, Joe Russo vedi scheda film
Ormai si dovrebbe essere abituati e consapevoli dell'approdo anche al cinema di una certa dose di serialità, che un tempo era piuttosto esclusiva o quasi del piccolo schermo. Ne consegue una doverosa premessa. Come sempre è raccomandabile la visione in sequenza delle puntate di questa enorme saga, osservandone l'ordine di uscita, perché gli eventi precedenti sono sovente citati, strettamente legati e determinano i successivi. Meglio è quindi riepilogare i numerosi componenti del crossover, sperando così di offrire un gradito servizio informativo.
In principio era Iron Man (2008), seguito a ruota da L'incredibile Hulk (2008). Poi fu la volta di Iron Man 2 (2010). Ulteriori passi si compirono in Thor (2011) e in Captain America - Il primo Vendicatore (2011). Il cerchio della cosiddetta Fase Uno, la "realistica", si chiuse infine con The Avengers (2012). Quindi Iron Man 3 (2013) inaugurò la Fase Due, la "cosmica", proseguita con Thor - The Dark World (2013), cui ora si aggiunge quello in oggetto, ossia Captain America - Il Soldato d'Inverno (2014), e che ha ancora in serbo I Guardiani della Galassia (2014) più a conclusione The Avengers - Age of Ultron (2015). In futuro chissà. I piani sono al momento nebulosi circa la Fase Tre, la "magica", avviata probabilmente da Ant-Man (2015), ma con il Doctor Strange tuttora in cantiere e varie ipotesi nel limbo per quanto concerne gli altri ignoti titoli programmati. Confermato è comunque Captain America 3 (2016), pressoché certo è Thor 3, imprescindibile sarà The Avengers 3.
Ultimate le pedanti puntualizzazioni iniziali, posso adesso tornare al secondo capitolo di una prevista trilogia incentrata sul patriottico eroe americano dei fumetti per antonomasia, il nono atto della serie nel suddetto Marvel Cinematic Universe. Rispetto all'esordio rimangono immutati gli sceneggiatori, mentre si assiste a un cambio dietro la macchina da presa. Che la bontà del risultato sia da attribuirsi a ciò è difficile da stabilire. Che si evidenzi una ventata di freschezza e novità nello stile o nell'approccio generale è al contrario un oggettivo dato di fatto.
Ho apprezzato il dosaggio equilibrato tra l'azione pura e il gusto avventuroso di un thriller poliziesco. Alcuni colpi di scena funzionano meglio di altri, ma nel complesso la trama riesce a reggere più che discretamente i propri scopi. Alla sceneggiatura è conferito un valore superiore. I personaggi crescono e, al pari delle relazioni fra loro, sono più maturi. Il protagonista ha la giusta applicazione nel contesto. Magari solo gli antagonisti non brillano per spessore e originalità, ma da parte mia riconduco la spiegazione al fatto che, in realtà, il vero avversario è astratto, teorico, nella critica a talune impostazioni politico-sociali. Certo non mancano forzature nello svolgimento, non sempre convincente (in molti citano l'eccessivo e frequente ricorso all'espediente dei "tombini", per esempio), tuttavia trovo che siano lievi difetti in assoluto perdonabili in un prodotto simile. Perché lo spettacolo è comunque appagante, un compromesso bilanciato fra esteriorità e profondità, apparenza e sostanza.
Suppongo di poter concludere la mia trattazione. Fiducioso di non aver trascurato nulla d'importante, mi concederò soltanto un'ultima segnalazione. Come è facile prevedere da tradizione, suggerisco di attendere i titoli di coda, per una prima anticipazione nel loro mezzo e per una seconda scena aggiuntiva al loro termine. Quanti spettatori hanno mancato questi due contributi?
Due anni dopo gli eventi a New York superati con gli altri Vendicatori, Steve Rogers, alias Captain America, vive tranquillamente la sua vita a Washington D.C., nel tentativo di adattarsi alla modernità. Ma quando un collega dello S.H.I.E.L.D. viene attaccato, Steve dovrà unire le sue forze alla Vedova Nera, per affrontare una rete di intrighi che minaccia di mettere a rischio il mondo e per fermare un formidabile nemico inatteso: il Soldato d'Inverno.
Una direzione che a sorpresa si rivela oculata, avvincente, meticolosa, dinamica ed efficace. Promossi!
Steve Rogers / Captain America. Consegue una maturità mai dimostrata nei trascorsi episodi. Prendo atto dei suoi progressi. In futuro, chissà, potrebbe stupire in positivo con qualche film più impegnato.
Natasha Romanoff / Vedova Nera. La diva del momento continua a incantare il suo fedele pubblico. Modello da imitare cui guardano tante donne ammiratrici, idolo oggetto dei desideri di tanti uomini infatuati.
Sam Wilson / Falcon. Gioca bene le sue carte. Apprezzabile.
L'immancabile Nick Fury, per una volta con un peso specifico maggiore del solito.
Conferisce ad Alexander Pierce l'autorevolezza e la professionalità che lo contraddistinguono.
James "Bucky" Barnes / Soldato d'Inverno. Forse non sfruttato al meglio, ma compie il suo dovere.
Della sua Sharon Carter si nota soprattutto l'avvenenza.
Per chi non la ricorda, è Maria Hill.
Ritorna per una breve apparizione come Peggy Carter.
Arnim Zola. Un cameo o poco più.
Abbastanza buono ritengo essere il lavoro di tale Henry Jackman, ben ritmato a consono al genere. Si colloca, infatti, all'incirca al medesimo livello delle musiche di Craig Armstrong per L'incredibile Hulk, di Alan Silvestri per The Avengers e di Brian Tyler per Thor - The Dark World. Onde esserne sicuro, però, dovrei riascoltare le precedenti. Non ho invece alcuna esitazione nel ribadire con forza e convinzione che la colonna sonora di Patrick Doyle per Thor si conferma saldamente in testa tra tutti i film targati Marvel Studios, inarrivabile nella viva e vibrante soddisfazione della sua fruizione.
Non avendo al suo riguardo grandi aspettative di memorabilità, (pos)so accontentarmi.
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