Regia di Anthony Russo, Joe Russo vedi scheda film
"Rigido come un manico di scopa". Così liquidai il povero Captain America dopo il corale "The Avengers". Il super eroe stelle e strisce trovò poco spazio, schiacciato dal martello di Thor, impietrito dalle bizze del bestione verde e smontato dall'ego smisurato di Stark.
I fratelli Anthony e Joe Russo, che forse gli han voluto più bene di quanto non gliene abbia dimostrato Joss Wheadon, l'hanno ammorbidito e, complice i tempi dilatati di un film a lui solo dedicato, hanno modellato attorno al suo torace scolpito un personaggio umanamente più interessante.
Steve Rogers che veste il pigiamino coi colori della bandiera americana e maneggia con disinvoltura il disco in vibranio nei campi di battaglia è colto nell'imbarazzo del disagio. La civilissima società contemporanea non gli appartiene. Troppo giovane per sentirsi vecchio e troppo vecchio per essere davvero giovane.
La nuova e tecnologica società individualista che ha trovato al suo risveglio non corrisponde certo a quella degli anni Quaranta unita intorno allo sforzo bellico e alla difesa della Patria. Gli ideali di allora sono scomparsi, il treno dell'amore gentile è passato. Peggy Carter, infine si sta spegnendo mentre lui boccheggia in uno stagno privo di ossigeno, ovvero l'America moderna, in cui si fatica a riconoscere i valori fondanti della nazione.
Disincantato, disilluso e solo con la propria intrigosa possanza Rogers lavora per lo S.H.I.E.L.D. pur rimanendo in un limbo di solitudine che nemmeno il lavoro di squadra, ciò che lo aveva reso un eroe in tempo di guerra, riesce a lenire. Le reticenze di Vedova Nera e i segreti di Fury lo allontanano ancor più dalla realtà. Quando Fury, infine, scompare e Cap diventa l'ultimo uomo ad averlo visto tutto si complica mettendo nella testa di Rogers un numero crescente di dubbi. Di chi fidarsi? Di Fury? Dello S.H.I.E.L.D? Di nessuno?
Incrinata la naturale predisposizione ad obbedire ciecamente alla patria Captain America deve fare i conti con un potere radicalmente diverso da quello percepito in tempo di guerra.
Abituato alla contrapposizione netta tra buoni e cattivi, americani e nazisti, il supereroe perde la patina di candore iniziale, impara a discernere e ad accettare la mutata cornice degli eventi. In ciò viene aiutato da Falcon e Vedova Nera e dalla speranza di guadagnarsi, prima o poi, l'opportunità di riallacciare i rapporti con un vecchio amico.
Il film dei fratelli Russo è sontuoso quanto ad effetti speciali e non perde di vista la sceneggiatura che, tra sparatorie, inseguimenti hitchockiani e colpi di scena porta il carrozzone al gran finale con buona dose di suspence e spettacolo. "Captain America: the Winter Soldier" spazza via il mondo conosciuto e spalanca la porta a nuovi infiniti scenari narrativi destinati ad influenzare per primo il ruolo dello S.H.I.E.L.D. all'interno del Marvel Cinematic Universe. Una ventata di novità insospettabile dal secondo film dedicato al supersoldato.
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