Regia di Chi-Hwa Chen vedi scheda film
Sebbene all'epoca Jackie Chan avesse già recitato in numerose pellicole di arti marziali, tra cui I TRE DELL'OPERAZIONE DRAGO, THE HIMALAYAN, VILLAGE OF TIGERS e NEW FIST OF FURY, questo SHAOLIN WOODEN MEN dovrebbe essere la prima dove interpreta il ruolo del protagonista principale. Chan doveva ancora sviluppare il suo originale abbinamento tra le arti marziali e la comicità, quindi questa caratteristica manca completamente nel film che comunque si mostra uno dei suoi titoli più riusciti. Jackie Chan interpreta un giovane ragazzo, apparentemente muto e ritardato, che assite all'omicidio del padre per mano di un abile guerriero mascherato. Il giovane decide così di entrare in un tempio degli Shaolin per apprendere il Kung-fu e poter vendicare il genitore. Nel monestero però il trattamente è diverso da quello pensato, il ragazzo viene infatti sfrutatto per i pesanti lavori di manovalanza. Un giorno però il ragazzo incontra un bandito tenuto prigioniero in catene nel monastero che si offre di insegnarli le arti marziali, in cambio dei viveri che gli porta di nascosto. Il giovane prenderà inoltre lezioni da una monaca che si aggira nei paraggi. Diventato un abile guerriero, il protagonista riesce a superare l'ardua prova contro gli automi di legno, già vista nella saga dei 18 bronzi, e a lasciare il tempio. Uscito si imbatte in una taverna dove prende le difese della figlia del proprietaro, aggredita da un gruppo di molestatori, riuscendo a respingerli. Questi però rapiscono la figlia per vendetta e il ragazzo, assieme al fratello della rapita, accorre in suo soccorso. Nel frattempo il bandito prigioniero nel tempio riesce a fuggire e a seminare il terrore riprendendo il controllo della sua banda. Quando si reincontrano, il ragazzo capisce che quello che è stato il suo maestro nel tempio è in realtà proprio l'assassino contro cui cercava vendetta... Anche senza la deriva comica che contraddistingue la maggior parte dei suoi film, Jackie Chan riesce ugualmente a rendere credibile il suo personaggio e ad offrire diversi momenti memorabili. Del resto, tutti i film dell'attore antecedenti al 1980 sono marzialmente esaltanti e neanche lontanamente paragonabili con quelli più recenti che vengono pasasati nei canali televisivi. Un vero peccato che in Italia siano praticamente tutti inediti, a eccezione di DRUNKEN MASTER e IL SERPENTE ALL'OMBRA DELL'AQUILA. Il film in questione mostra una quantità ampissima di sequenze d'azione tutte lunghe e spettacolarissime, specialmente il combattimentimento finale tra Chan e il suo rivale interpretato da Tien Miao è da antologia. Per gli appassionati è un vero must, tra le vette più alte del genere
Ottima
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