Regia di Damiano Damiani vedi scheda film
le rimpatriate, le riunioni, gli incontri dopo tanti anni e dopo anni che noi consideriamo gloriosi, possono nascondere grosse delusioni. possono anche essere i vasi di pandora che riaperti fanno uscire malumori e dissidi che avevamo sepolto sotto la morfinica coperta della nostalgia. in una milano fredda e nebbiosa si consuma questo rito di passaggio che tutto fa presagire come l'ultimo. la notte che compone questa riproposta delle notti della gioventù alterna momenti divertenti che lentamente si tramutano in grotteschi e lapidari, tanto fango smuove la disillusione degli anni attuali. è gente che si muove sui quaranta o poco prima e il momento di fare i conti con una vita letteralmente a metà esige le sue vittime. tutti si muovono intorno a cesarino, l'unico che non ha fatto carriera. era povero ed è rimasto povero. il motore della compagnia, l'anima del branco. e fin da subito quando nel cinema dello zio partono le telefonate alle "fiamme" di un tempo si capisce quanto quell'autunno farà diventare gelido e rigido l'inverno alle porte. trovo che il damiani sceneggiatore prima e il damiani regista poi, abbiano saputo creare insieme una giusta commistione di dialoghi brillanti, ma sempre più caustici e prove attoriali degne delle battute e delle parole spese, con in testa un walter chiari stratosferico, tanto è granitico nella sua concezione di vita; nella sua speranza di vita. cesarino è uno che vuole prendere la vita per il verso giusto e trovarcelo comunque e sempre, anche quando ogni cosa sembra remarti contro e remare va oltre le tue forze. ma tutti gli attori in questa farsa che ha come palco la milano del boom e delle speculazioni già in via di fallimento, sono fenomenali. rabal, garrone, guerrini e guers che sono gli amici "sistemati" e "arrivati" con tutto il loro bagaglio di frustrazioni. leticia roman, dominique boschero, jacqueline pierreux, mimma de terlizzi, livia contardi e tiziana frada, le donne che si incontrano, si amano, diventano complici o rovinate nel corso di quegli anni che hanno separato la giovinezza dalla maturità. un grande film, di quel periodo in cui la nostra commedia era grande, ma era capace di essere cattiva e fare male. il bianco e nero di un decennio che ha regalato enormi soddisfazioni.
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