Regia di Damiano Damiani vedi scheda film
Dovrei chiedere un congruo indennizzo alla redazione di Film Tv per avermi fatto perdere quasi due ore appresso a un film tanto inconsistente. Mi sarebbe bastato leggere il Morandini o il Mereghetti per farmi dissuadere da questa iniziativa esiziale.
Siamo nella Milano nel pieno del boom economico e un gruppo di cinque amici prossimi agli "anta" si ritrova - più per caso che per desiderio - a passare una notte brava di scorribande, zingarate e lepidezze condite soprattutto da conquiste femminili estemporanee. Il loro vero leader è Cesarino (Chiari), tombeur de femmes in piena crisi patrimoniale verso i quali gli altri hanno un rapporto di amore/odio per via della sua disinvoltura come playboy. Col passare delle ore la loro rimpatriata si trasformerà in un dramma collettivo.
Damiani aveva fatto e avrebbe fatto molto meglio con film come Quien sabe e Io ho paura. In questo dramedy, a parte le pretese inverosimili di una sfrontatezza femminile che nella realtà era assai più ingessata nei diktat di una cultura parruccona, sono l'enfasi stordente della messa in scena, i dialoghi allo stesso tempo inconsistenti ed esagitati, il carattere posticcio di tutta la vicenda a rendere il film insincero e pretenziosamente analitico.
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