Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Per carità: c'è di peggio. Perfino. In un certo senso Rimini Rimini non è il classico prodotto della commedia italiana anni '80, tirato via e completamente privo di idee: qualcosa c'è, ma ciò non garantisce che queste idee siano originali, intelligenti, adeguatamente rifinite e soprattutto che il film non finisca preda dei soliti stereotipi misogini, machisti, dementi che hanno fatto la fortuna degli anni '80. In effetti a dare una scorsa alla lista degli sceneggiatori c'è di che rimanere allibiti: contiene ben 8 nomi, alcuni dei quali assolutamente non disprezzabili (Bernardino Zapponi, Massimo Franciosa) ed altri provenienti da commediole facili, chi più esperto e chi meno (da Mario Amendola a Marco Risi); troviamo poi i fratelli Corbucci, Maurizio Micheli (presumibilmente in relazione al proprio episodio) ed il quasi esordiente Gianni Romoli, che poi si specializzerà in lavori tv. C'è molto di osceno e di infantile in questo Rimini Rimini, ma i tempi che correvano erano quelli; nel cast vediamo accostare comici 'puri' come Gigi e Andrea, Micheli o Jerry Calà (ahinoi!) a donnine dalla coscia lunga (Serena Grandi, Eleonora Brigliadori, Laura Antonelli) e anche ad attori di un certo calibro come Paolo Bonacelli ed anche Villaggio. La rovina della commedia italiana passa purtroppo anche da qui. 2,5/10.
Storielle demenziali nella cornice balneare dell'estiva Rimini. Il pretore moralizzatore perseguitato dalla bonona tette al vento; il truffatorello propone un contratto miliardario ad un ricco industriale, concedendogli in cambio le grazie della moglie (in realtà una prostituta); il prete va a trovare l'amico erotomane; il comico fa ridere una donna triste e ricchissima e ne diventa amante...
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