Regia di Franco Salvia vedi scheda film
Vera e propria caterva di luoghi comuni affastellati su un risibile pretesto: in pratica, un antesignano della soap-opera made in Italy. Le donne del film sono belle, ma di certo non si possono definire attrici – a parte (forse) la Burt nel ruolo scult della tossica (la Ramazzotti è davvero attraente, ma come al solito letteralmente inascoltabile). Quindi, se si prescinde dal gradevole fattore estetico, le uniche note positive rimangono la buona volontà dei giovani e poco noti interpreti maschili, l’impegno messo da Fabio Testi, che si dimostra bravo anche in simili prodotti, e la comicità stralunata di Gianni Ciardo.
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