Regia di Philip Ridley vedi scheda film
Che inferno, nella quiete dei campi di grano!
Dall'esplosione del rospo all'inizio, è tutto un susseguirsi di situazioni sgradevoli e/o schifose. I personaggi sono tutti antipatici o ambigui (a cominciare dal bambino protagonista), o patetici (i genitori). Il dolore più giusto e legittimo, cioè quello della donna che vive sola, viene espresso nel modo più scostante e importuno. Nel passato, allo stesso modo, sono successe le peggiori e a volte inspiegabili tragedie.
Nella prima parte ho pensato di avere davanti un film che vuole mostrare la cattiveria e il sadismo dei bambini (caratteristiche che avrebbero tutti e sempre...), ma poi ho visto che anche gli altri personaggi sono repellenti a vario titolo. E, alla vista del neonato putrefatto, mi sono detto “Adesso basta!”
In un contesto come questo, poco possono la bella fotografia, i panorami sui campi di grano, l'atmosfera rarefatta e particolare che nonostante tutto il regista crea, e le musiche interessanti e originali.
Vi sono alcuni registi che si votano allo schifoso e allo sgradevole, e Philip Ridley è uno di questi.
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