Regia di Andrew Stanton, Angus MacLane vedi scheda film
Nonostante gli scenari ottimamente riprodotti e i simpatici personaggi nuovi manca un po’ la meraviglia della novità,
La pesciolina Dory, da sempre affetta da problemi di perdita di memoria a breve termine, improvvisamente ricorda di aver smarrito i genitori e coinvolge così l’apprensivo amico Marlin insieme al suo figlioletto Nemo in un nuovo viaggio attraverso l’Oceano Pacifico, nella speranza di potersi ricongiungere con la sua famiglia, speranza alquanto difficile data la sua continua tendenza a dimenticare ogni cosa.
Paure e ricordi, identità e diversità, ricerca di affetti sono i temi portanti di questo sequel che arriva dopo ben 13 anni da quel capolavoro di umorismo, inventiva e tecnica che fu “Alla ricerca di Nemo”. Gli ingredienti sono gli stessi, affascinanti paesaggi sottomarini resi con incredibile realismo (stupendo soprattutto il lavoro sui riflessi a pelo d’acqua), personaggi buffi ed eccentrici – tra i quali il burbero e camaleontico polpo Hank è il più riuscito – messaggio ecologista, sentimenti positivi e un mare di ironia ad amalgamare il tutto, eppure durante la visione si ha la sensazione che manchi quel qualcosa in più che solitamente riesce a farti venire voglia di ricominciare a vedere un film daccapo.
Non si tratta comunque di un prodotto di livello mediocre: contenuti e idee non mancano solo che appaiono prevedibili. Forse, nonostante gli scenari e i personaggi nuovi manca un po’ la meraviglia della novità, in quanto molte situazioni sembrano riprendere il capitolo precedente, solo con alcune varianti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta