Regia di Andrew Stanton, Angus MacLane vedi scheda film
Dopo "Il viaggio di Arlo" la Pixar torna sui giusti binari.
Pixar è riuscita, già con "WALL•E" e "Up" ma in special modo con "Inside Out", a diventare sinonimo di qualità quando si parla di animazione. Ma nessuno è perfetto, e dopo il deludente "Il viaggio di Arlo” volevo scoprire se erano tornati sui giusti binari.
E la risposta è sì. Innanzitutto il suo essere seguito. "Alla ricerca di Dory" non è sviluppato malamente ma è inserito con astuzia nel quadro generale, con tanto di flashback che completano il tutto. Numerosi i riferimenti al film precedente, che spesso superano la loro dimensione di fan service riuscendo a chiudere qualche cerchio (a tal proposito, non perdetevi la scena post-crediti).
Pixar riesce a impreziosire i suoi film grazie alla sua maestria in due componenti: l’avventura e la fantasia. Se la fantasia di un mondo acquatico reso più umano è stata esaurita nel primo Nemo, il senso di avventura è il classico a cui siamo abituati. Capace a tenerti incollato per tutta la durata del film.
La differenza tra la Pixar e la Illumination è che la Pixar riesce a puntare ad un pubblico più vasto e a piacere a piccoli e grandi, a differenza del recente Pets che è adatto solamente ai più piccoli. Perché Dory riesce a combinare comicità e dramma con semplicità, riuscendo perfino a infilare il tema della disabilità senza renderlo greve per un bambino e sviluppandolo in modo molto più efficace del primo film.
P.S.: Sto sperimentando con Youtube, se volete supportarmi in questo esperimento cliccate QUI per vedere il video dedicato a "Alla ricerca di Dory" aiutandomi con un "mi piace", un’iscrizione o anche solo con una visualizzazione e se possibile fatemi sapere cosa ne pensate. Vi ringrazio :)
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