Regia di Andrew Stanton, Angus MacLane vedi scheda film
Chi mi conosce sa quanto sia forte l'interesse affettivo ed artistico che mi lega alla Pixar. E la testimonianza di questo sta in quella lampadina da tavolo che oltre ad esserne il simboletto grafico è stato anche da me scelto come avatar ufficiale di ogni mia presenza nei social. Di questo ho qui parlato piu' volte. Nel senso che, pur essendo un grande estimatore della Casa americana il mio senso critico nei suoi confronti è sempre presente e dunque non sono così sprovveduto da non esser consapevole che non tutti i prodotti targati Pixar sono dello stesso livello. Questo lo dovevo premettere perchè non vorrei apparire come un fanatico ad oltranza. E dunque so distinguere tra prodotti (minori? ma no, perchè sono comunque tecnicamente avanzatissimi) desrinati ad un pubblico largamente infantile ed altri di portata "universale" alcuni dei quali hanno vinto (o vi sono stati candidati) l'Oscar. Per andare nel dettaglio diciamo che "aeroplanini e macchine"non è che mi facciano impazzire mentre pellicole come UP o WALL-E sono capolavori conclamati per non parlare poi di TOY STORY 3 che è uno dei miei film di culto. E allora -ciò detto e premesso- come collocare quest'ultimo "Alla ricerca di Dory"? E' evidente che il prodotto si ruvolge al pubblico piu' giovane, tuttavia io lho apprezzato moltissimo perchè è dotato di una leggerezza e di uno spirito che lo rendono assai gradevole anche ad uno spettatore adulto. Le tecniche utilizzate sono avanzate e modernissime e l'effetto visivo è straordinario. Ma quel che conta di piu' è -lo ripeto- lo Spirito Creativo, l'anima Concettuale che sta dietro a questo lavoro come a (quasi) tutti i prodotti Pixar. Ed è quel "qualcosa" che fa la differenza e che colloca la Pixar stessa una spanna al di sopra della diretta concorrente Dreamworks (anche se è chiaro che questa è un'opininione mia che può esser benissimo non condivisa), anche perchè ritengo che -non certo questo film in particolare- ma sicuramente altri film Pixar (come quel paio che ho sopra citato) appartengono ormai alla Storia del Cinema Contemporaneo. Mentre i vari Kung Fu Panda o Shrek -se permettete- proprio no. il film in questione è moito divertente, ma come dicevo soprattutto per i ragazzini che in sala (mia esperienza) se la spassano alla grande immergendosi virtualmente in questi fondali marini o dentro gli acquari, che sono lo sfondo per questa storia di pesci e pesciolini, attraverso i quali la Pixar veicola come di consueto un messaggio che supporta i valori dell'amicizia e della famiglia. Ma ci tengo a dire che non è un messaggio reazionario o bigotto, perchè anzi, se la devo dire tutta, lo spirito concettuale dei lavori Pixar mi pare molto piu' Obamiano che (aarrggh!) Trumpiano. La vicenda è tutto sommato prevedibile e scontata, ma comunque deliziosa nel suo estrinsecarsi, la si segue piacevolmente senza rischio di annoiarsi, solo pagando il dazio da parte degli adulti di uno spettacolo (come ho già detto) destinato ai giovanissimi. Da segnalare una quantità di curiosi personaggi acquatici, tra i quali quello sicuramente piu' efficace è il polipo Hark. La sceneggiatura, pur nel suo evolversi elementare, è arricchita da gustose trovate d'avventura (avete mai visto dei pesci che guidano un camion?). Buone le musiche curate da Thomas Newman. So di essere in minoranza ma devo rilevare una cosa che non ho apprezzato; ho trovato un po' antipatico (per i miei gusti s'intende) il doppiaggio di Carla Signoris (notoriamente coniugata Crozza). E veniamo a concludere accennando al corto iniziale "Piper", quello sì un capolavoro come puntualmente accade perr tutti (TUTTI!) i corti che precedono ogni film Pixar. In pochissimi minuti è concentrata tanta di quella tenerezza che non ci si crede. E mi piace terminare con un'annotazione che posso vantarmi di essere stato uno dei pochi che se n'è accorto, anche se per puro caso. Se voi leggete quei rapidi titoli che compaiono alla fine del suddetto corto, apprenderete che le musiche che lo accompagnano sono curate (e per qualcuno compreso me è una bella sorpresa) da Adrian Belew. Per chi non fosse addentro alle "cose" di rock'n'roll, Belew è un ometto che ha lavorato (scusate se è poco) con David Bowie e King Critmson, con Tori Amos e Paul Simon, con Talking Heads e Nine Inch Nails. Grande chitarrista e valoroso sperimentatore di suoni.
Buon divertimento e buona visione (con tutta la famiglia).
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