Regia di Andrew Stanton, Angus MacLane vedi scheda film
La Pixar, a tredici anni da "Alla ricerca di Nemo", ritorna sul "luogo del delitto" per presentarci una variante della trama originaria. Stavolta non è il piccolino che si perde ma la pesciolina blu Dory, afflitta da perdite di memoria a breve termine (che si ricorda d'avere un padre e una madre). L'originale, però, rimane insuperato.
La Pixar, a tredici anni da "ALLA RICERCA DI NEMO", ritorna sul "luogo del delitto" per presentarci una variante della trama originaria. Stavolta non è il piccolino che si perde ma la pesciolina blu Dory, afflitta da perdite di memoria a breve termine (che si ricorda, miracolosamente d'avere un padre e una madre). Tutto è presentato nel migliore dei modi, vedi il polipo a sette braccia, lo squalo femmina miope, il delfino con problemi sonori e i trichechi birichini, ma la storia è solo un simpatico deja vu. Nemo aveva già detto tutto col primo capitolo, questo è solo un capriccio dei produttori. Al doppiaggio, tornano Carla Signoris e Luca Zingaretti, ma ciò che stupisce è il ruolo della presentatrice Licia Colò, che è la speaker di un parco acquatico che, nella versione italiana, è persino intestato a suo nome. Una trovata troppo italiana, secondo me. Comunque, è un bel film per famiglie. Dicono che i sequel di "TOY STORY" sono anche meglio dell'originale (peccato che abbiano il difetto d'essere doppiati dal presentatore Fabrizio Frizzi, che io sopporto poco in televisiobw, ma che qui dicono sia fantastico a sostituire Tom Hanks), ma questo, purtroppo, non supera l'originale. Che la Pixar abbia esaurito le sue cartucce...o, per "via delle pizze", abbia assunto un cuoco meno bravo di "RATATOUILLE"?
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta