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Ride bene chi ride ultimo

Regia di Gino Bramieri, Walter Chiari, Pino Caruso, Marco Aleandri vedi scheda film

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La recensione su Ride bene chi ride ultimo

di mm40
2 stelle

Quattro barzellette a sfondo erotico, decisamente povere di idee e dirette con approssimazione dai protagonisti stessi - eccezion fatta per l'episodio con Salce, che ha per regista l'amico Sindoni, qui per la prima volta con lo pseudonimo di Marco Aleandri. Curiosamente per tutti e tre gli altri - Pino Caruso, Walter Chiari, Gino Bramieri - si tratta della prima e ultima esperienza dietro la macchina da presa: nonostante la levatura dei personaggi, viene da pensare 'per fortuna'. Fra gli interpreti di contorno si segnalano Leo Gullotta, Anna Maria Rizzoli, Orchidea De Santis (una scoperta di Salce, che infatti spesso recitò con lui), Fiorenzo Fiorentini, Marisa Laurito; sceneggiature di Caruso, Chiari, Sindoni e, per l'episodio di Bramieri, Ghigo De Chiara. Poco da dire su queste quattro inconsistenti storielle: siamo nel pieno della stagione del film erotico-demenziale e le 'vecchie glorie' (quantomeno Bramieri, Salce e Chiari, senz'altro, lo sono) tentano di riciclarsi come meglio riescono seguendo le contemporanee tendenze del cinema italiano; purtroppo non è colpa loro se il cinema di quei giorni lascia parecchio a desiderare, ma certo lo è se hanno deciso di immischiarsi in una produzione di tale - infimo o quasi - livello. Il sodalizio fra Sindoni e Salce era cominciato qualche anno prima (La signora è stata violentata, 1973) e proseguì ancora per un paio di anni, producendosi sempre in lavori di livelli dimenticabili. 2,5/10.

Sulla trama

Quattro episodi. Un bigotto viene violentato da tre straniere: i suoi compaesani lo costringono con le botte ad ammettere di essersi divertito. Uno sceicco in visita d'affari, a cause delle sue stravaganze, viene cacciato dalla villa di un umprenditore: che se ne pentirà subito dopo. Il marito va a caccia, la moglie finisce quasi per sbaglio a letto con un rappresentante. Una comparsa di Cinecittà, vestita da prete, viene scambiata per un vero sacerdote.

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