Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Il miglior Pasolini, quello che va dal suo esordio con "Accattone" (1961) a "Uccellacci e uccellini" (1965). A Pasolini basta poco più di mezz'ora ("La ricotta" è un episodio del film a otto mani "Ro.Go.Pa.G.") per mettere in scena, con umana compassione e senso del grottesco, la parabola di un "povero cristo" dei nostri tempi nell'ambito di una manieristica rivistazione della Passione di Nostro Signore. Stracci è, secondo la definizione del critico Serafino Murri, "un martire senza santità", legato in parte alla tradizione paleocristiana e in parte alla lezione gramsciana, tanto apprezzata dal regista friulano. Il registro grottesco, con accelerazioni che ricordano le comiche chapliniane, rende il risultato altissimo, sublimato dalla tragica fine di Stracci sulla croce, da dove avrebbe perfino dovuto pronunciare la battuta del ladrone buono del Vangelo "Quando sarai nel regno dei cieli, ricordati di me". Una delle migliori riuscite di Pasolini e del cinema italiano degli anni sessanta e di sempre.
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