Regia di Tatti Sanguineti vedi scheda film
Il critico cinematografico Tatti Sanguineti ripercorre le disavventure in cui incappò il film La rabbia, composto da due spezzoni affidati a intellettuali dalle visioni contrapposte: Pasolini e Guareschi. Uscito nel 1963, rimase pochissimo in sala, venne ritirato e scomparve per quasi mezzo secolo dalla circolazione. Nel 2008 la Cineteca di Bologna lo riporta in vita, con la complicità di Giuseppe Bertolucci.
Documentario su un documentario di cui si sono perse le tracce per circa mezzo secolo: La rabbia, di Pier Paolo Pasolini e Giovannino Guareschi, titolo diventato nel corso degli anni pressochè mitologico e, dal 2008, ufficialmente rientrato a far parte della filmografia dei due intellettuali-registi. A dire il vero per Guareschi questo costituisce un unicum, la sua prima e ultima volta dietro la macchina da presa; si intuisce bene il perchè vedendo la sua parte de La rabbia, un segmento di film ideologicamente schierato su posizioni di estrema destra che forse sono state complici della lunga sparizione della pellicola. Tatti Sanguineti parte da qui, dal ruolo sottovalutato e fondamentalmente misconosciuto di Guareschi, e dalla lavorazione in parallelo intrapresa da Pasolini, autore in questo caso di una contrapposta parte sinistrorsa del film. Interessante è anche la ricostruzione dei rapporti fra i due autori, di scarsa intensità ma non per questo meno pacati e cordiali; intervengono sull'argomento, fra gli altri, anche Alberto Guareschi, figlio di Giovanni, Ugo Gregoretti, Carlo Di Carlo e naturalmente lo stesso Sanguineti, che regge il filo del discorso rievocando le vicende raccontate protetto dalla scrivania del suo studio. Nella parte finale compare anche Fabio Carapezza Guttuso, figlio adottivo del pittore Renato, la cui voce commenta la sezione pasoliniana de La rabbia. Il titolo La rabba 1, La rabbia 2, La rabbia 3... L'Arabia proviene dalle successive titolazioni che la pellicola ricevette nel corso degli anni, rimaneggiata e riadattata per una nuova edizione mai giunta fino al 2008, compreso quel L'Arabia scritto erroneamente su una pellicola casualmente ritrovata dopo decenni di misteriosa scomparizione. 6/10.
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