Regia di Massimo Troisi vedi scheda film
"Emigrante?", è questa la domanda che spesso Gaetano (Massimo Troisi) sente porsi; a Napoli aveva il suo lavoro, la sua famiglia, i suoi amici, tutta una realtà che improvvisamente inizia a stragli stretta. Decide così di trasferirsi da una zia a Firenze, alla ricerca di nuovi stimoli. E' questo l'incipit del primo lungometraggio di Massimo Troisi, reduce dal grande successo ottenuto con "La Smorfia". Dei lavori precedenti resta tanto sia nella fase di scrittura che in quella interpretativa. Il Gaetano di Troisi appare spaesato, alla ricerca continua di una dimensione nuova, per staccarsi da quelle radici da cui si sente quasi asfissiato, incatenato. E' una realtà decisamente nuova, che lui affronta con grande sincerità, stralunato ma al contempo consapevole di quel che sta cercando. Tuttavia Gaetano resterà se stesso, plasmato da quelle radici da cui proviene, legato a quell'amico asfissiante, alla sua famiglia. E il personaggio protagonista appare quasi l'alter-ego di Troisi, conservando in se tutta la gestualità, le movenze di mani e sguardi che hanno sempre contraddistinto il comico (e non solo) napoletano. Tra malinconia e comicità il film va avanti, costellato da frasi e azioni delicatissime ed intelligenti, da scene e frasi assolutamente comiche. Troisi racconta le pagine di una Napoli fuori dai clichè, senza mai generalizzare, prestando attenzione alle sfumature del singolo personaggio. Prezioso il lavoro alle musiche di Pino Daniele.
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