Trama
Alcuni individui, emarginati dalla società italiana, si riuniscono in un centro di socializzazione di Firenze. Hanno alle spalle esperienze con la droga, anni di prigione, ricoveri in ospedali psichiatrici e periodi di vita senza un tetto sulla testa. Davanti alle telecamere parlano delle loro esistenze, cantano e mostrano i segni di una vita che non ha perso il senso di umanità.
Note
Il film di Cioni si muove seguendo una lontana eco musicale. Dalla lirica omerica all’epica; sfiorando il romanzo, epopea borghese, che a Cioni serve per appurare il fallimento di un modello, abbracciando infine nuovamente la lirica, il canto, come segno resistenziale. Giovanni Cioni, uno dei maestri del cinema del reale contemporaneo, salda nel suo gesto la commozione pasoliniana, l’atonalità di Alberto Grifi e il rigore stoico di Franco Maresco. "Per Ulisse" è un lavoro altissimo, esemplare nella sua umanissima radicalità.
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