Regia di Luciano Tovoli vedi scheda film
Per il direttore della fotografia Luciano Tovoli questa è la prima regia, ma anche l'ultima: peccato, perchè dopo un esordio simile, non del tutto riuscito ma parecchio ambizioso, sarebbe stato interessante ritrovarlo in una seconda prova e magari anche in successive. Chiaramente quando si ha a disposizione un cast che include, fra gli altri, Marcello Mastroianni, Michel Piccoli, Anouk Aimée e, in un ruolo laterale, il giovane Sergio Castellitto (alle prime esperienze sul set), è difficile sbagliare; tanto meno con un soggetto di partenza come l'omonimo romanzo di Ismail Kadare, peraltro il maggior successo dello scrittore albanese. Ma se la guerra, la morte, un Paese in rovina, un esercito disfatto e la sensazione di assoluta sconfitta - in battaglia, ma anche esistenziale - aleggiano su tutta la storia, le atmosfere gelide della pellicola non fanno che amplificare a dismisura questa percezione negativa, gravando sulla sua fruibilità. Se Tovoli si occupa anche, comprensibilmente, della fotografia (ma insieme a Giuseppe Tinelli), sorprende invece l'esordio di Piccoli come sceneggiatore (ruolo in cui tornerà di rado in futuro), insieme allo stesso regista e a Jean-Claude Carriére; l'attore francese si occupa inoltre della produzione, che vede infatti il lavoro portare la doppia targa italo-francese. Il film è noto anche con il titolo L'armata ritorna. 5,5/10.
Un generale italiano viene spedito in Albania, alla conclusione della seconda guerra mondiale, per recuperare i corpi dei soldati morti sul campo di battaglia. Ciò che lo attende è un deserto di dolore e distruzione.
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