Regia di Claudio Amendola vedi scheda film
Edoardo Leo lavoratore precario mette su una squadra di maltrainsema (lo scriviamo in milanese un po’ per bilanciare la romanità dominante il nostro cinema...) per portare a termine un progetto tanto coraggioso quanto strampalato. A metà film la compagna (in questo caso Francesca Inaudi) gli fa una scenata imperiale, poi tutto si aggiusta. Pare Smetto quando voglio invece è La mossa del pinguino, esordio di Claudio Amendola alla regia. Il fatto che fosse pronto prima dell’opera di Sibilia (è stato infatti presentato a novembre al Torino Film Festival 2013) non attenua il déjà vu. Oltre a confermare come la commedia italiana giri sempre intorno agli stessi cliché, anche quando è brillante. I nostri eroi vogliono fare una squadra di curling e iscriversi alle olimpiadi invernali di Torino. Qualche scena telefonata (quella del parrucchino di Fassari, l’apparizione della famigliola al palazzetto, Momenti di gloria...) ma i caratteri funzionano e spesso divertono. Merito anche del cast, forse soprattutto: Antonello Fassari e Ennio Fantastichini duettano a meraviglia (grande la risposta del primo un po’ cialtrone alla richiesta di soldi: «Io più che volentieri, ma c’ho ‘ste azioni bloccate a Panama»), Edoardo Leo sta tra il giovane Montesano e Peppe er Pantera (per il tic) mentre Ricky Memphis sorprende con sfumature dolenti. Francesca Inaudi ha la forza per dribblare la cronica “comprimarietà” del personaggio femminile, dimostrandosi una volta di più sottoutilizzata.
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